La densa attività di Luigi Vanvitelli e degli allievi che ereditarono i cantieri dell’area casertana ha segnato in maniera incisiva la storia dell’architettura e dell’ingegneria di quest’area. La presenza della reggia e il forte impatto paesaggistico dei Ponti della Valle hanno caratterizzato così fortemente la Terra di Lavoro da indurre la storiografia locale a “mitizzare” la figura del progettista e a individuarlo quindi erroneamente come l’autore di altre opere del territorio che con lui invece non hanno alcuna relazione. Gli studi degli ultimi decenni hanno contribuito in parte a far chiarezza sull’architettura casertana, riconducendo molti interventi all’attività di altri artefici, alcuni già noti, esponenti proprio della “scuola” vanvitelliana, altri meno noti. Tra questi ultimi va considerato anche un ingegnere militare, Francesco Gasperi, soprastante maggiore della piazza capuana dal 1761 al 1778, che esercitò nel territorio casertano un’attività densa e costante nella seconda metà del Settecento, anche per la committenza religiosa. Il saggio delinea sinteticamente l’attività di questo ingegnere, cercando di fare emergere le linee di continuità del suo linguaggio con quello della “scuola” vanvitelliana.

Sulle orme di Luigi Vanvitelli. Architettura e ingegneria idraulica in Terra di Lavoro

PEZONE, Maria Gabriella
2008

Abstract

La densa attività di Luigi Vanvitelli e degli allievi che ereditarono i cantieri dell’area casertana ha segnato in maniera incisiva la storia dell’architettura e dell’ingegneria di quest’area. La presenza della reggia e il forte impatto paesaggistico dei Ponti della Valle hanno caratterizzato così fortemente la Terra di Lavoro da indurre la storiografia locale a “mitizzare” la figura del progettista e a individuarlo quindi erroneamente come l’autore di altre opere del territorio che con lui invece non hanno alcuna relazione. Gli studi degli ultimi decenni hanno contribuito in parte a far chiarezza sull’architettura casertana, riconducendo molti interventi all’attività di altri artefici, alcuni già noti, esponenti proprio della “scuola” vanvitelliana, altri meno noti. Tra questi ultimi va considerato anche un ingegnere militare, Francesco Gasperi, soprastante maggiore della piazza capuana dal 1761 al 1778, che esercitò nel territorio casertano un’attività densa e costante nella seconda metà del Settecento, anche per la committenza religiosa. Il saggio delinea sinteticamente l’attività di questo ingegnere, cercando di fare emergere le linee di continuità del suo linguaggio con quello della “scuola” vanvitelliana.
2008
Pezone, Maria Gabriella
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/225293
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