Il cinquantenario della Corte Costituzionale offre la possibilità di una rimeditazione delle ricadute che le sentenze della Corte hanno avuto sulla legislazione nazionale in temi di ampia e recente evoluzione, quali il territorio, l’ambiente, il paesaggio. Provvedimenti di natura eccezionale quale il condono edilizio vengono costantemente riprodotti dal legislatore ponendo serie questioni di legittimità costituzionale sia per l’entità dei valori tutelati sia per la destabilizzazione di istituzioni classiche del sistema privatistico nel suo complesso. L’analisi dei provvedimenti emessi in materia di condono edilizio dalla Corte Costituzionale consente di evidenziare come, in realtà ci si trovi al cospetto di svolte sistematiche che in nome dell’esigenza di sanare un crescente e incontenibile deficit di bilancio, compromette valori tradizionali di sistema da sempre costituzionalmente protetti. Il riferimento è alla tutela del paesaggio, del territorio, della salute valori prioritari rispetto alla pienezza del diritto dominicale. Oggetto di analisi sono le mutazioni del diritto soggettivo, i poteri dello Stato, gli interessi pubblici, quelli diffusi, i riparti di competenze. La Corte Cost. cerca di destreggiarsi tra provvedimenti normativi eccezionali di cui diviene imbarazzante sancire la legittimità di fronte alla costante reiterazione. Da un lato le ragioni di Stato, dall’altro la compromissione di valori cardine di un sistema costituzionale. Dal punto di vista metodologico sistematico nell’approfondimento svolto viene evidenziato come sia stato decisivo il monito della corte costituzionale nel sanzionare il ricorso a continue reiterazioni legislative, minaccia agli equilibri istituzionali e costituzionali, fenomeno tanto più grave allorché gli effetti sorti in base al provvedimento reiterato si rivelino nel tempo irreversibili. Sconcertante, per altro verso, la constatazione della tendenza legislativa all’ampliamento dell’ambito oggettivo delle illegalità sanabili che nel loro complesso esprimono l’incondizionato favor per il mantenimento dello stato del bene nella pienezza delle facoltà inerenti il diritto di proprietà, così come per l’ampiezza delle forme di ingerenza dello Stato anche in ambiti devoluti ad altri enti territoriali.

Il condono edilizio

CIOCIA, Maria Antonia
2006

Abstract

Il cinquantenario della Corte Costituzionale offre la possibilità di una rimeditazione delle ricadute che le sentenze della Corte hanno avuto sulla legislazione nazionale in temi di ampia e recente evoluzione, quali il territorio, l’ambiente, il paesaggio. Provvedimenti di natura eccezionale quale il condono edilizio vengono costantemente riprodotti dal legislatore ponendo serie questioni di legittimità costituzionale sia per l’entità dei valori tutelati sia per la destabilizzazione di istituzioni classiche del sistema privatistico nel suo complesso. L’analisi dei provvedimenti emessi in materia di condono edilizio dalla Corte Costituzionale consente di evidenziare come, in realtà ci si trovi al cospetto di svolte sistematiche che in nome dell’esigenza di sanare un crescente e incontenibile deficit di bilancio, compromette valori tradizionali di sistema da sempre costituzionalmente protetti. Il riferimento è alla tutela del paesaggio, del territorio, della salute valori prioritari rispetto alla pienezza del diritto dominicale. Oggetto di analisi sono le mutazioni del diritto soggettivo, i poteri dello Stato, gli interessi pubblici, quelli diffusi, i riparti di competenze. La Corte Cost. cerca di destreggiarsi tra provvedimenti normativi eccezionali di cui diviene imbarazzante sancire la legittimità di fronte alla costante reiterazione. Da un lato le ragioni di Stato, dall’altro la compromissione di valori cardine di un sistema costituzionale. Dal punto di vista metodologico sistematico nell’approfondimento svolto viene evidenziato come sia stato decisivo il monito della corte costituzionale nel sanzionare il ricorso a continue reiterazioni legislative, minaccia agli equilibri istituzionali e costituzionali, fenomeno tanto più grave allorché gli effetti sorti in base al provvedimento reiterato si rivelino nel tempo irreversibili. Sconcertante, per altro verso, la constatazione della tendenza legislativa all’ampliamento dell’ambito oggettivo delle illegalità sanabili che nel loro complesso esprimono l’incondizionato favor per il mantenimento dello stato del bene nella pienezza delle facoltà inerenti il diritto di proprietà, così come per l’ampiezza delle forme di ingerenza dello Stato anche in ambiti devoluti ad altri enti territoriali.
2006
Ciocia, Maria Antonia
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