Nell’intervallo che comprende il rapporto personale con i luoghi, e il riconoscimento socialmente condiviso dell’identità di una città, esistono innumerevoli passaggi e condizioni intermedie di condivisione-conoscenza, che spesso sono più costruite che esperite; le descrizioni di città, testi-immagini, sono eventi comunicativi ; in questa definizione è il superamento dell’immagine come testimonianza e la convinzione che le immagini di città siano assimilabili ad un’asserzione, ovvero a una «manifestazione che determina e comunica» . In tal senso il confronto delle immagini di repertorio (cartografia storica, icone, rappresentazioni, testi letterari, intenzioni di progetto e, perché no, cartoline) con la condizione attuale di una città, costringe ad allargare il campo, a modificare il punto di vista, a relazionare le cose oltre la contiguità fisica e temporale, a connettere mondi di pensiero e a sconfiggere quella estraneità che esiste prima del processo interpretativo. Da qui leggere e costruire immagini urbane sono operazioni che prevedono un processo interpretativo, un’acquisizione-trasposizione della conoscenza sino alla definizione dell’identità dei luoghi. Nella comprensione-conoscenza di un luogo è la premessa per una nuova descrizione, per un passaggio dal luogo al logos, ovvero per percorrere, insieme a traiettorie fisiche, anche spostamenti temporali e proiezioni, verso la risposta su quanto e cosa rendere manifesto di un luogo, di una città. A tal proposito, con questo articolo, si vuole affrontare un aspetto di un tema più vasto, concentrando l’attenzione su come le immagini, di cui la città e il territorio sono inizialmente medium e supporto, possono divenire espressive del luogo che le ha generate e ospitate.

TranSiti- cartoline dal mondo piatto

FIORENTINO, Caterina Cristina
2008

Abstract

Nell’intervallo che comprende il rapporto personale con i luoghi, e il riconoscimento socialmente condiviso dell’identità di una città, esistono innumerevoli passaggi e condizioni intermedie di condivisione-conoscenza, che spesso sono più costruite che esperite; le descrizioni di città, testi-immagini, sono eventi comunicativi ; in questa definizione è il superamento dell’immagine come testimonianza e la convinzione che le immagini di città siano assimilabili ad un’asserzione, ovvero a una «manifestazione che determina e comunica» . In tal senso il confronto delle immagini di repertorio (cartografia storica, icone, rappresentazioni, testi letterari, intenzioni di progetto e, perché no, cartoline) con la condizione attuale di una città, costringe ad allargare il campo, a modificare il punto di vista, a relazionare le cose oltre la contiguità fisica e temporale, a connettere mondi di pensiero e a sconfiggere quella estraneità che esiste prima del processo interpretativo. Da qui leggere e costruire immagini urbane sono operazioni che prevedono un processo interpretativo, un’acquisizione-trasposizione della conoscenza sino alla definizione dell’identità dei luoghi. Nella comprensione-conoscenza di un luogo è la premessa per una nuova descrizione, per un passaggio dal luogo al logos, ovvero per percorrere, insieme a traiettorie fisiche, anche spostamenti temporali e proiezioni, verso la risposta su quanto e cosa rendere manifesto di un luogo, di una città. A tal proposito, con questo articolo, si vuole affrontare un aspetto di un tema più vasto, concentrando l’attenzione su come le immagini, di cui la città e il territorio sono inizialmente medium e supporto, possono divenire espressive del luogo che le ha generate e ospitate.
2008
Fiorentino, Caterina Cristina
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