Gli erbicidi di sintesi usati in agricoltura possono danneggiare organismi non bersaglio. Composti alternativi per il controllo delle infestanti potrebbero essere alcuni metaboliti secondari prodotti dalle piante. Tra questi, la cumarina (1,2-­‐benzopirone), prodotta da Melilotus neapolitana, si è rivelata un potenziale erbicida naturale contro Avena fatua, che infesta le colture di grano (Triticum durum). Tuttavia non si può escludere un effetto negativo della cumarina su organismi non bersaglio, come i microrganismi del suolo, che svolgono un ruolo fondamentale nel riciclo dei nutrienti. Obiettivo di questo studio è stato quello di valutare l’effetto della cumarina sulla biomassa, l’attività e la diversità genetica della microflora edafica, mediante un esperimento che ha previsto l’incubazione di campioni di suolo con quantità crescenti di cumarina (0, 100, 200 e 300 mg kg-1) per 4 settimane. Alle dosi utilizzate la cumarina non ha avuto effetti negativi sulla biomassa totale, la mineralizzazione dell’azoto, la nitrificazione e la diversità batterica, ed ha addirittura stimolato l’attività microbica totale. Tuttavia alle dosi maggiori di cumarina (200-­300 mg kg-­1) è stata osservata una riduzione del micelio fungino e un’alterazione della diversità genetica della comunità fungina. Questo studio consente di escludere un effetto negativo della cumarina alla dose minore (100 mg kg-1) che pertanto potrebbe essere applicata al suolo senza rischio per la microflora edafica.

Effetto della cumarina sulla biomassa, l’attività e la diversità della microflora edafica

Marzaioli R.;ESPOSITO, Assunta;D'ABROSCA, Brigida;FIORENTINO, Antonio;RUTIGLIANO, Flora Angela
2013

Abstract

Gli erbicidi di sintesi usati in agricoltura possono danneggiare organismi non bersaglio. Composti alternativi per il controllo delle infestanti potrebbero essere alcuni metaboliti secondari prodotti dalle piante. Tra questi, la cumarina (1,2-­‐benzopirone), prodotta da Melilotus neapolitana, si è rivelata un potenziale erbicida naturale contro Avena fatua, che infesta le colture di grano (Triticum durum). Tuttavia non si può escludere un effetto negativo della cumarina su organismi non bersaglio, come i microrganismi del suolo, che svolgono un ruolo fondamentale nel riciclo dei nutrienti. Obiettivo di questo studio è stato quello di valutare l’effetto della cumarina sulla biomassa, l’attività e la diversità genetica della microflora edafica, mediante un esperimento che ha previsto l’incubazione di campioni di suolo con quantità crescenti di cumarina (0, 100, 200 e 300 mg kg-1) per 4 settimane. Alle dosi utilizzate la cumarina non ha avuto effetti negativi sulla biomassa totale, la mineralizzazione dell’azoto, la nitrificazione e la diversità batterica, ed ha addirittura stimolato l’attività microbica totale. Tuttavia alle dosi maggiori di cumarina (200-­300 mg kg-­1) è stata osservata una riduzione del micelio fungino e un’alterazione della diversità genetica della comunità fungina. Questo studio consente di escludere un effetto negativo della cumarina alla dose minore (100 mg kg-1) che pertanto potrebbe essere applicata al suolo senza rischio per la microflora edafica.
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