Il lavoro attraverso una ricerca di tipo topografico presenta una lettura storica diacronica del territorio collinare e montuoso posto alle spalle della città antica di Abella - nel comune di Roccarainola (NA)-, partendo dai dati archeologici emersi dalle ricerche condotte dall' autrice nell’ area attraverso ricognizione diretta, studio cartografico e toponomastico, riesame delle fonti. L’analisi dei dati ha permesso una lettura delle principali fasi di frequentazione dell’area in esame dall’epoca preistorica sino ad epoca tardo antica evidenziando analogie e differenze rispetto a quanto già noto per la città di Abella, al cui territorio l’area in esame faceva certamente riferimento, delineando nuovi e interessanti scenari archeologici in un territorio sino a questo momento apparentemente privo di dati. Partendo dalle fasi più antiche, per l’epoca preistorica la ricerca ha evidenziato alcune significative scoperte di stazioni in grotta e ripari riferibili al paleolitico superiore rispondenti in modo congruo allo schema di stazioni di cacciatori in grotta prossime a corsi d’acqua. Dopo un periodo di apparente silenzio dal paleolitico all’avanzato neolitico, durante i successivi periodi dell’eneolitico e dell’età del bronzo, la disposizione topografica dei siti archeologici indica che il territorio avellano e nolano era fortemente antropizzato. Mentre per l’età arcaica, analogamente a quanto accade per l’abitato di Abella, il quadro nel territorio oggetto di indagine appare piuttosto sfuggente, in età tardo repubblicana si riconosce una forte espansione del popolamento rappresentato per lo più da insediamenti a carattere produttivo, quasi tutti caratterizzati da strutture murarie di un certo impegno edilizio, in parte ancora visibili. A dispetto di una contrazione di dati in epoca imperiale attestata nell’area urbana di Abella, nella zona in esame i dati topografici sembrerebbero indiziare l’abbandono solo di alcune aree tra il I secolo a.C. ed il I d.C. La persistenza della vitalità delle campagne ancora nel corso dei secoli II-III-IV e del V secolo d.C. è mostrata dalla continuità d’uso delle ville e degli insediamenti rustici che, tranne in pochissimi casi, perdurano dal I secolo a.C. ininterrottamente fino al tardo antico.
Carta Archeologica. Il territorio di Roccarainola.
CARFORA, Paola
2012
Abstract
Il lavoro attraverso una ricerca di tipo topografico presenta una lettura storica diacronica del territorio collinare e montuoso posto alle spalle della città antica di Abella - nel comune di Roccarainola (NA)-, partendo dai dati archeologici emersi dalle ricerche condotte dall' autrice nell’ area attraverso ricognizione diretta, studio cartografico e toponomastico, riesame delle fonti. L’analisi dei dati ha permesso una lettura delle principali fasi di frequentazione dell’area in esame dall’epoca preistorica sino ad epoca tardo antica evidenziando analogie e differenze rispetto a quanto già noto per la città di Abella, al cui territorio l’area in esame faceva certamente riferimento, delineando nuovi e interessanti scenari archeologici in un territorio sino a questo momento apparentemente privo di dati. Partendo dalle fasi più antiche, per l’epoca preistorica la ricerca ha evidenziato alcune significative scoperte di stazioni in grotta e ripari riferibili al paleolitico superiore rispondenti in modo congruo allo schema di stazioni di cacciatori in grotta prossime a corsi d’acqua. Dopo un periodo di apparente silenzio dal paleolitico all’avanzato neolitico, durante i successivi periodi dell’eneolitico e dell’età del bronzo, la disposizione topografica dei siti archeologici indica che il territorio avellano e nolano era fortemente antropizzato. Mentre per l’età arcaica, analogamente a quanto accade per l’abitato di Abella, il quadro nel territorio oggetto di indagine appare piuttosto sfuggente, in età tardo repubblicana si riconosce una forte espansione del popolamento rappresentato per lo più da insediamenti a carattere produttivo, quasi tutti caratterizzati da strutture murarie di un certo impegno edilizio, in parte ancora visibili. A dispetto di una contrazione di dati in epoca imperiale attestata nell’area urbana di Abella, nella zona in esame i dati topografici sembrerebbero indiziare l’abbandono solo di alcune aree tra il I secolo a.C. ed il I d.C. La persistenza della vitalità delle campagne ancora nel corso dei secoli II-III-IV e del V secolo d.C. è mostrata dalla continuità d’uso delle ville e degli insediamenti rustici che, tranne in pochissimi casi, perdurano dal I secolo a.C. ininterrottamente fino al tardo antico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.