Gli scenari contemporanei, caratterizzati da emergenze ambientali, sociali, politiche e culturali, impongono la necessità di ripensare bisogni, sistemi e prodotti in chiave circolare e sostenibile. Storicamente, da quando nella seconda metà del secolo scorso la questione ambientale si è posta, l’approccio dell’uomo si è spostato da politiche di rimedio del danno (end-of-pipe approach) a interventi sempre più preventivi. Siamo, cioè, passati da interventi e ricerche incentrate esclusivamente sui sistemi di disinquinamento, a sforzi di ricerca e innovazione per ridurre in generale l’impatto ambientale. I contributi teorici della cultura del progetto su questo terreno risalgono alla fine degli anni '60 quando la cultura e la teoria del design in Italia è stata per varie ragioni, anticipatrice di una critica sulle modalità del consumo. A partire da questo periodo, alcuni esponenti della cultura del design si sono fatti portatori di temi legati alla responsabilità del progettista sulle modalità dei consumi, anche se in maniere diverse e non direttamente ed esclusivamente legate all’impatto ambientale. Si pensi alla critica alla società dei consumi avanzata dai progetti di denuncia di esponenti del Radical Design, o al ruolo di Tomas Maldonado che richiamava a una nuova “speranza progettuale" (1971). Egli ha avuto un ruolo pionieristico nell'introdurre una concezione sistemica, critica ed ecologica della progettazione. Nella sua riflessione sulla progettazione ambientale, Maldonado integra epistemologia, teoria del design e scienze ambientali in una visione interdisciplinare orientata a una responsabilità progettuale verso l’ambiente. Victor Papanek esprime posizioni simili per quanto riguarda il ruolo dei progettisti nei confronti della questione ambientale e della società dei consumi, affermando che "il progetto può e deve diventare un mezzo con il quale i giovani possono partecipare alla trasformazione della società” (Papanek, 1973). Il presente contributo descrive il progetto di ricerca in essere nel Dottorato internazionale in Ingegneria Civile e Ambientale (XL ciclo) del Dipartimento di Ingegneria civile ed Ambientale dell’Università degli Studi di Perugia, condotto in collaborazione la Società Gesenu S.p.A. A partire dalla sistematizzazione del contesto normativo europeo, il caso studio proposto rappresenta una possibile risposta di come il design, attraverso le sue nuove definizioni determinate dalle continue storiche riflessioni sul rapporto con la progettazione ambientale, possa oggi intervenire, avendo spostato l’orizzonte più tradizionale nel suo corpus teorico e attuativo, verso un approccio progettuale olistico dalla progettazione dei prodotti alla definizione di nuove, consapevoli e intelligenti modalità di esistenza sul pianeta. Al fine di proporre una modalità operativa che renda i prodotti UE più ecologici, circolari ed efficienti lungo il loro ciclo di vita, la ricerca presentata mira allo sviluppo di un approccio progettuale versatile, replicabile e scalabile, che permetta di valorizzare materiali specifici ottenuti dal recupero dei rifiuti, integrandoli efficacemente nel settore del product design. La ricerca, dunque, si propone di formare un esperto in innovability, focalizzandosi su metodologie sperimentali legate a Ecodesign, Economia Circolare, Passaporto Digitale del Prodotto e Greenwashing, per ottimizzare l’applicazione dell’Economia Circolare e del waste managment.

Metodi e processi plurali di economia circolare. Potenzialità e criticità della nuova disciplina UE per una visione plurale su economia circolare, ecodesign e greenwashing

Maria Dolores Morelli
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Abstract

Gli scenari contemporanei, caratterizzati da emergenze ambientali, sociali, politiche e culturali, impongono la necessità di ripensare bisogni, sistemi e prodotti in chiave circolare e sostenibile. Storicamente, da quando nella seconda metà del secolo scorso la questione ambientale si è posta, l’approccio dell’uomo si è spostato da politiche di rimedio del danno (end-of-pipe approach) a interventi sempre più preventivi. Siamo, cioè, passati da interventi e ricerche incentrate esclusivamente sui sistemi di disinquinamento, a sforzi di ricerca e innovazione per ridurre in generale l’impatto ambientale. I contributi teorici della cultura del progetto su questo terreno risalgono alla fine degli anni '60 quando la cultura e la teoria del design in Italia è stata per varie ragioni, anticipatrice di una critica sulle modalità del consumo. A partire da questo periodo, alcuni esponenti della cultura del design si sono fatti portatori di temi legati alla responsabilità del progettista sulle modalità dei consumi, anche se in maniere diverse e non direttamente ed esclusivamente legate all’impatto ambientale. Si pensi alla critica alla società dei consumi avanzata dai progetti di denuncia di esponenti del Radical Design, o al ruolo di Tomas Maldonado che richiamava a una nuova “speranza progettuale" (1971). Egli ha avuto un ruolo pionieristico nell'introdurre una concezione sistemica, critica ed ecologica della progettazione. Nella sua riflessione sulla progettazione ambientale, Maldonado integra epistemologia, teoria del design e scienze ambientali in una visione interdisciplinare orientata a una responsabilità progettuale verso l’ambiente. Victor Papanek esprime posizioni simili per quanto riguarda il ruolo dei progettisti nei confronti della questione ambientale e della società dei consumi, affermando che "il progetto può e deve diventare un mezzo con il quale i giovani possono partecipare alla trasformazione della società” (Papanek, 1973). Il presente contributo descrive il progetto di ricerca in essere nel Dottorato internazionale in Ingegneria Civile e Ambientale (XL ciclo) del Dipartimento di Ingegneria civile ed Ambientale dell’Università degli Studi di Perugia, condotto in collaborazione la Società Gesenu S.p.A. A partire dalla sistematizzazione del contesto normativo europeo, il caso studio proposto rappresenta una possibile risposta di come il design, attraverso le sue nuove definizioni determinate dalle continue storiche riflessioni sul rapporto con la progettazione ambientale, possa oggi intervenire, avendo spostato l’orizzonte più tradizionale nel suo corpus teorico e attuativo, verso un approccio progettuale olistico dalla progettazione dei prodotti alla definizione di nuove, consapevoli e intelligenti modalità di esistenza sul pianeta. Al fine di proporre una modalità operativa che renda i prodotti UE più ecologici, circolari ed efficienti lungo il loro ciclo di vita, la ricerca presentata mira allo sviluppo di un approccio progettuale versatile, replicabile e scalabile, che permetta di valorizzare materiali specifici ottenuti dal recupero dei rifiuti, integrandoli efficacemente nel settore del product design. La ricerca, dunque, si propone di formare un esperto in innovability, focalizzandosi su metodologie sperimentali legate a Ecodesign, Economia Circolare, Passaporto Digitale del Prodotto e Greenwashing, per ottimizzare l’applicazione dell’Economia Circolare e del waste managment.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/573670
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