Negli ultimi decenni, il rilevamento tridimensionale e la modellazione digitale, inclusa la stampa 3D, sono diventati strumenti fondamentali per la documentazione e la divulgazione dei Beni Culturali, migliorando l’accessibilità inclusiva, sia sensoriale che cognitiva, per ottenere un pubblico più ampio e diversificato. Specialmente in caso di siti non accessibili per varie motivazioni, o a causa della non abilità fisica dei fruitori a poterne godere appieno, la creazione di una narrazione museale supportata da modelli digitali e artefatti virtuali con contenuti informativi, poi tradotti in prototipi fisici, può aiutare efficacemente a rendere il tema comprensibile a un pubblico eterogeneo. La documentazione delle impronte balistiche nelle mura settentrionali di Pompei, attribuite dagli archeologi agli impatti dell’artiglieria romana di Silla (I sec. a.C.), dimostra l’efficacia dei modelli ad alta risoluzione nel replicare le caratteristiche delle mura e delle cicatrici da impatto. Questi modelli forniscono una base per sviluppare percorsi di conoscenza rivolti anche ai visitatori con diverse capacità sensoriali e motorie. Il contributo presenta quindi alcune riflessioni sull’utilizzo dei modelli digitali 3D in varie forme, anche quella della prototipazione fisica per coadiuvare la disseminazione culturale, dimostrando la validità e l’efficacia dell’integrazione tra documentazione digitale e narrazione museologica.
In recent decades, three-dimensional surveying and digital modelling, including 3D printing, have become fundamental tools for the documentation and dissemination of Cultural Heritage, improving inclusive accessibility, both sensory and cognitive, for a wider and more diverse audience. Especially for sites that are inaccessible for various reasons, or due to the physical inability of visitors to fully enjoy them, the creation of a museum narrative supported by digital models and virtual artefacts with informative content, then translated into physical prototypes, can effectively help make the subject matter understandable to a heterogeneous audience. The documentation of ballistic impacts on the northern walls of Pompeii, attributed by archaeologists to the impact of Sulla’s Roman artillery (1st century BC), demonstrates the effectiveness of high-resolution models in replicating the characteristics of the walls and impact marks. These models provide a basis for the development of knowledge pathways aimed also at visitors with different sensory and motor abilities. The paper thus presents some reflections on the use of 3D digital models in various forms, including physical prototyping, to support cultural dissemination, demonstrating the validity and effectiveness of integrating digital documentation with museological narrative.
Il museo fuori dal museo: impatti balistici | The Museum Outside the Museum: Ballistic Impacts
Adriana Rossi;Silvia Bertacchi
;Claudio Formicola;Sara Gonizzi Barsanti
2025
Abstract
Negli ultimi decenni, il rilevamento tridimensionale e la modellazione digitale, inclusa la stampa 3D, sono diventati strumenti fondamentali per la documentazione e la divulgazione dei Beni Culturali, migliorando l’accessibilità inclusiva, sia sensoriale che cognitiva, per ottenere un pubblico più ampio e diversificato. Specialmente in caso di siti non accessibili per varie motivazioni, o a causa della non abilità fisica dei fruitori a poterne godere appieno, la creazione di una narrazione museale supportata da modelli digitali e artefatti virtuali con contenuti informativi, poi tradotti in prototipi fisici, può aiutare efficacemente a rendere il tema comprensibile a un pubblico eterogeneo. La documentazione delle impronte balistiche nelle mura settentrionali di Pompei, attribuite dagli archeologi agli impatti dell’artiglieria romana di Silla (I sec. a.C.), dimostra l’efficacia dei modelli ad alta risoluzione nel replicare le caratteristiche delle mura e delle cicatrici da impatto. Questi modelli forniscono una base per sviluppare percorsi di conoscenza rivolti anche ai visitatori con diverse capacità sensoriali e motorie. Il contributo presenta quindi alcune riflessioni sull’utilizzo dei modelli digitali 3D in varie forme, anche quella della prototipazione fisica per coadiuvare la disseminazione culturale, dimostrando la validità e l’efficacia dell’integrazione tra documentazione digitale e narrazione museologica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


