Il termine Made in Italy è oggi inflazionato, ma la complessità degli attori e dei fattori che fece del progetto e del cantiere ambiti di eccellenza di una esportazione capillare nei cinque continenti è ancora poco nota. Così come è stato poco studiato il peso che nell’esportazione del progetto italiano ebbe, negli anni della Guerra fredda, la fitta rete di relazioni diplomatiche, commerciali e culturali che l’Italia, anche grazie alla sua peculiare posizione geopolitica, instaurò con numerose nazioni di entrambi i blocchi e con molti dei cosiddetti paesi non allineati. In un contesto di diffuso interesse per il tema, si propone pertanto una ricognizione storiografica centrata sugli ambiti del progetto e della costruzione. Data la vastità della materia, questa non aspira a essere sistematica ed esaustiva, quanto piuttosto a riflettere su alcune questioni di metodo che si sperano fertili e a esplorare, per tagli e per saggi, un fenomeno vasto e articolato mostrandone il carattere fortemente sistemico. Una successione di punti di vista permette di mettere a fuoco un numero ristretto ed esemplificativo di casi studio, in una esplorazione geografica che coinvolge, oltre a molti paesi dell’Europa occidentale, le Americhe, l’Africa, l’ex Unione Sovietica e la ex Jugoslavia.
Architetture Made in Italy. Il progetto italiano all’estero negli anni della Guerra fredda
francesca castano'
;
2025
Abstract
Il termine Made in Italy è oggi inflazionato, ma la complessità degli attori e dei fattori che fece del progetto e del cantiere ambiti di eccellenza di una esportazione capillare nei cinque continenti è ancora poco nota. Così come è stato poco studiato il peso che nell’esportazione del progetto italiano ebbe, negli anni della Guerra fredda, la fitta rete di relazioni diplomatiche, commerciali e culturali che l’Italia, anche grazie alla sua peculiare posizione geopolitica, instaurò con numerose nazioni di entrambi i blocchi e con molti dei cosiddetti paesi non allineati. In un contesto di diffuso interesse per il tema, si propone pertanto una ricognizione storiografica centrata sugli ambiti del progetto e della costruzione. Data la vastità della materia, questa non aspira a essere sistematica ed esaustiva, quanto piuttosto a riflettere su alcune questioni di metodo che si sperano fertili e a esplorare, per tagli e per saggi, un fenomeno vasto e articolato mostrandone il carattere fortemente sistemico. Una successione di punti di vista permette di mettere a fuoco un numero ristretto ed esemplificativo di casi studio, in una esplorazione geografica che coinvolge, oltre a molti paesi dell’Europa occidentale, le Americhe, l’Africa, l’ex Unione Sovietica e la ex Jugoslavia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


