Sconfiggere la fame nel mondo e combatterne le cause è uno dei principali obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU. Tuttavia, ad appena un lustro di distanza da questo orizzonte, il mondo stesso assiste ad una delle più gravi crisi alimentari dal secondo dopoguerra. Disastri climatici, conflitti armati, disuguaglianze, pandemia e tensioni geopolitiche sono fonte di insicurezza alimentare per milioni di persone, costrette a morire o migrare. A richiamare l’attenzione è stato il Santo Padre in diverse occasioni, ma si riprende in particolare un messaggio inviato al Direttore della FAO a margine della 44° Giornata Mondiale dell’Alimentazione, nell’ottobre 2024. Il Papa evidenzia come l’esistenza dignitosa della persona sia legata a standard alimentari adeguati, ma questo diritto risulta non garantito in modo equo. L’appello ai decisori politici ed economici internazionali è di intervenire su diversi aspetti, a partire da alimenti che siano sicuri, sostenibili e accessibili. Bisogna che i decisori ascoltino le richieste “dal basso”, dalle persone che soffrono. Punto cruciale è la pietà per il prossimo, il voler proteggere quanto messo a nostra disposizione da Dio per assicurarlo anche alle future generazioni. La proposta intende focalizzarsi sulla gravità della crisi alimentare mondiale e sulle difficoltà nel far fronte agli obiettivi posti dall’ONU. Si analizzeranno gli appelli del Santo Padre provenienti da diverse fonti, al fine di trarne quelle ispirazioni e speranze che dovrebbero animare i maggiori attori globali. Prendendo spunto dal messaggio citato, verranno affrontate le maggiori criticità dei modelli di produzione agroalimentari attuali e il loro impatto sul Creato, così come le soluzioni utili provenienti dalla dottrina e dalla scienza. Infatti, umano e non-umano devono unirsi senza fondersi, essere l’uno il corredo dell’altro. Mettere la perso- 48 na al centro, sia a monte che a valle della lotta alla fame, è fondamentale per rendere tangibile negli anni a venire le accorate parole del Papa.

Sconfiggere la fame nel mondo

mario rafaniello
2025

Abstract

Sconfiggere la fame nel mondo e combatterne le cause è uno dei principali obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU. Tuttavia, ad appena un lustro di distanza da questo orizzonte, il mondo stesso assiste ad una delle più gravi crisi alimentari dal secondo dopoguerra. Disastri climatici, conflitti armati, disuguaglianze, pandemia e tensioni geopolitiche sono fonte di insicurezza alimentare per milioni di persone, costrette a morire o migrare. A richiamare l’attenzione è stato il Santo Padre in diverse occasioni, ma si riprende in particolare un messaggio inviato al Direttore della FAO a margine della 44° Giornata Mondiale dell’Alimentazione, nell’ottobre 2024. Il Papa evidenzia come l’esistenza dignitosa della persona sia legata a standard alimentari adeguati, ma questo diritto risulta non garantito in modo equo. L’appello ai decisori politici ed economici internazionali è di intervenire su diversi aspetti, a partire da alimenti che siano sicuri, sostenibili e accessibili. Bisogna che i decisori ascoltino le richieste “dal basso”, dalle persone che soffrono. Punto cruciale è la pietà per il prossimo, il voler proteggere quanto messo a nostra disposizione da Dio per assicurarlo anche alle future generazioni. La proposta intende focalizzarsi sulla gravità della crisi alimentare mondiale e sulle difficoltà nel far fronte agli obiettivi posti dall’ONU. Si analizzeranno gli appelli del Santo Padre provenienti da diverse fonti, al fine di trarne quelle ispirazioni e speranze che dovrebbero animare i maggiori attori globali. Prendendo spunto dal messaggio citato, verranno affrontate le maggiori criticità dei modelli di produzione agroalimentari attuali e il loro impatto sul Creato, così come le soluzioni utili provenienti dalla dottrina e dalla scienza. Infatti, umano e non-umano devono unirsi senza fondersi, essere l’uno il corredo dell’altro. Mettere la perso- 48 na al centro, sia a monte che a valle della lotta alla fame, è fondamentale per rendere tangibile negli anni a venire le accorate parole del Papa.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/567225
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