Il volume raccoglie gli esiti del rilievo con strumenti e metodi integrati condotto lungo la cinta urbica a nord dell’antica Pompei (Campania, Italia) nel corso del primo anno di attività di ricerca finanziata dal Mur con i fondi dedicati al Programma Nazionale per Progetti di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN 2022). “Analisi Comparative e Ricostruzioni Certificate per una corretta archeologia sperimentale: Scorpioni e Baliste romane per la cultura di epoca Repubblicana Imperiale. Politiche di governo per lo sviluppo e la fruizione sostenibile dei beni culturali” è il titolo. Deputato al coordinamento scientifico delle attività, è il Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi della Campania, Luigi Vanvitelli, che opera in forma associata con il Politecnico di Milano e l’Alma Mater Studiorum-Università di Bologna. SCORPiò-NIDI, l’appellativo del progetto in breve, si propone come attrattore turistico per il pur noto Parco Archeologico. Una rinnovata immagine della città dissepolta deriverà dall’attività sperimentale e l’approfondimento storico-militare condotto sulla perimetrazione a settentrione dell’insediamento di fondazione Osca. Il progetto insiste sulla possibilità di costruire dimostratori fisici e gemelli digitali delle artiglierie impiegate da Silla per espugnare, nell’89 a.C., la remota città. Le macchine saranno meticolose ricostruzioni “certificate” poiché si baseranno sul rilievo degli effetti balistici riscontrati in data odierna lungo il muro, sepolto nel 79 d.C. dall’eruzione del Vesuvio, e riesumato soltanto nei primi decenni del Novecento. Le singolari vicissitudini garantiscono, con assoluta certezza, l’epoca dei danni, imputati a lanci di artiglierie sillane dagli stessi archeologi che li hanno riesumati a suo tempo, permettendo, ancora oggi, di risalire alle cause ipotetiche ma fondate, e da queste alle proprietà delle macchine telecinetiche a propulsione elastica di epoca Repubblicana. Le ricostruzioni, eventualmente brevettate, saranno arredi museali per percorsi in-, on- e off-site. Attrarre in piattaforme dedicate i visitatori, eletti ad attori-protagonisti dell’assedio simulato, dimostrerà che la migliore strategia per superare lo sconvolgimento della cultura attuale, risiede nelle possibilità delle tecnologie di accorciare le distanze tra passato e futuro, coinvolgere un gran numero di utenti (anche quelli occasionali, diversamente abili o abilitati) e con essi i consensi necessari a sostenere programmi educativi, sociali, economici, turistici, oltre che culturali e di ricerca, ovvero politiche di conservazione, tutela e valorizzazione.
Conoscere Pompei. Testimonianze balistiche sillane. Calchi digitali
Adriana Rossi
;Sara Gonizzi Barsanti;Silvia Bertacchi
2025
Abstract
Il volume raccoglie gli esiti del rilievo con strumenti e metodi integrati condotto lungo la cinta urbica a nord dell’antica Pompei (Campania, Italia) nel corso del primo anno di attività di ricerca finanziata dal Mur con i fondi dedicati al Programma Nazionale per Progetti di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN 2022). “Analisi Comparative e Ricostruzioni Certificate per una corretta archeologia sperimentale: Scorpioni e Baliste romane per la cultura di epoca Repubblicana Imperiale. Politiche di governo per lo sviluppo e la fruizione sostenibile dei beni culturali” è il titolo. Deputato al coordinamento scientifico delle attività, è il Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi della Campania, Luigi Vanvitelli, che opera in forma associata con il Politecnico di Milano e l’Alma Mater Studiorum-Università di Bologna. SCORPiò-NIDI, l’appellativo del progetto in breve, si propone come attrattore turistico per il pur noto Parco Archeologico. Una rinnovata immagine della città dissepolta deriverà dall’attività sperimentale e l’approfondimento storico-militare condotto sulla perimetrazione a settentrione dell’insediamento di fondazione Osca. Il progetto insiste sulla possibilità di costruire dimostratori fisici e gemelli digitali delle artiglierie impiegate da Silla per espugnare, nell’89 a.C., la remota città. Le macchine saranno meticolose ricostruzioni “certificate” poiché si baseranno sul rilievo degli effetti balistici riscontrati in data odierna lungo il muro, sepolto nel 79 d.C. dall’eruzione del Vesuvio, e riesumato soltanto nei primi decenni del Novecento. Le singolari vicissitudini garantiscono, con assoluta certezza, l’epoca dei danni, imputati a lanci di artiglierie sillane dagli stessi archeologi che li hanno riesumati a suo tempo, permettendo, ancora oggi, di risalire alle cause ipotetiche ma fondate, e da queste alle proprietà delle macchine telecinetiche a propulsione elastica di epoca Repubblicana. Le ricostruzioni, eventualmente brevettate, saranno arredi museali per percorsi in-, on- e off-site. Attrarre in piattaforme dedicate i visitatori, eletti ad attori-protagonisti dell’assedio simulato, dimostrerà che la migliore strategia per superare lo sconvolgimento della cultura attuale, risiede nelle possibilità delle tecnologie di accorciare le distanze tra passato e futuro, coinvolgere un gran numero di utenti (anche quelli occasionali, diversamente abili o abilitati) e con essi i consensi necessari a sostenere programmi educativi, sociali, economici, turistici, oltre che culturali e di ricerca, ovvero politiche di conservazione, tutela e valorizzazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.