Il volume è incentrato sullo studio del patrimonio religioso dei Balcani con l’obiettivo di operare una riflessione critica sull’architettura sacra analizzandone fonti disciplinari e culturali e ponendo particolare attenzione alle tematiche del restauro finalizzate alla conoscenza, alla tutela ed alla valorizzazione. Il luogo di indagine è costituito da un quadro etnico - religioso di notevole interesse in quanto un susseguirsi di differenti culture nel corso dei secoli ha contribuito alla definizione delle identità dei luoghi e delle relative architetture sacre. Partendo dall’analisi delle vie consolari romane lungo le quali si sono diffusi i culti e gli ordini monastici cristiani, sono stati individuati alcuni ambiti geografici di indagine. In particolare, mediante lo studio della Tabula Peutigeriana è stato possibile ricostruire tre antiche strade (la via Flavia, la via Egnatia e la Via Grecae) le quali partendo da Roma si sono ramificate in territorio balcanico, collegando l’Italia con la Grecia. Lungo tale sistema stradale sono state individuate alcune Nazioni balcaniche appartenenti agli antichi territori della Dalmazia, della Liburnia e della Macedonia, dividendo l’ambito di indagine in tre zone di interesse: l’ambito settentrionale (Slovenia - Croazia - Montenegro), l’ambito centrale (Albania - Macedonia del Nord), e l’ambito meridionale (Grecia). All’interno di tali ambiti sono stati individuati alcuni Monasteri ortodossi da considerare come casi studio esemplificativi da utilizzare come modello per omologhi exempla meno conosciuti ma presenti in maniera diffusa su tutto il territorio. Mediante l’analisi delle fonti storico-iconografiche ed il disciplinare del restauro, è stato possibile analizzare le trasformazioni storiche di tali manufatti architettonici ed individuarne l’attuale stato conservativo mediante il rilievo architettonico e materico e la diagnostica del degrado. In particolare, di fondamentale importanza è risultata l’analisi delle tecniche costruttive e delle tessiture murarie, al fine di individuare la corretta datazione di ciascun manufatto, combinando i dati acquisiti mediante l’analisi storica da un lato, e quella sul campo dall’altro. La ricerca si è conclusa con l’ideazione di alcune suggestioni e possibili strategie risolutive delle criticità riscontate, riconducibili maggiormente al disuso di alcuni spazi presenti in ciascun caso studio. Scopo ultimo della ricerca condotta è stato quello di non considerare ciascun exempla architettonico studiato come caso isolato ma come valore da inserire in una rete immateriale per la costruzione di nuovi itinerari religiosi finalizzati al turismo sostenibile per la valorizzazione e la fruizione non solo dell’importante e diversificato patrimonio religioso balcanico studiato ma anche e soprattutto dei contesti territoriali e culturali cui appartengono.
Conservazione, riuso e strategie di valorizzazione del patrimonio monastico dei Balcani. Itinerari religiosi e turistico-culturali lungo le strade consolari romane.
Adriana Trematerra
2024
Abstract
Il volume è incentrato sullo studio del patrimonio religioso dei Balcani con l’obiettivo di operare una riflessione critica sull’architettura sacra analizzandone fonti disciplinari e culturali e ponendo particolare attenzione alle tematiche del restauro finalizzate alla conoscenza, alla tutela ed alla valorizzazione. Il luogo di indagine è costituito da un quadro etnico - religioso di notevole interesse in quanto un susseguirsi di differenti culture nel corso dei secoli ha contribuito alla definizione delle identità dei luoghi e delle relative architetture sacre. Partendo dall’analisi delle vie consolari romane lungo le quali si sono diffusi i culti e gli ordini monastici cristiani, sono stati individuati alcuni ambiti geografici di indagine. In particolare, mediante lo studio della Tabula Peutigeriana è stato possibile ricostruire tre antiche strade (la via Flavia, la via Egnatia e la Via Grecae) le quali partendo da Roma si sono ramificate in territorio balcanico, collegando l’Italia con la Grecia. Lungo tale sistema stradale sono state individuate alcune Nazioni balcaniche appartenenti agli antichi territori della Dalmazia, della Liburnia e della Macedonia, dividendo l’ambito di indagine in tre zone di interesse: l’ambito settentrionale (Slovenia - Croazia - Montenegro), l’ambito centrale (Albania - Macedonia del Nord), e l’ambito meridionale (Grecia). All’interno di tali ambiti sono stati individuati alcuni Monasteri ortodossi da considerare come casi studio esemplificativi da utilizzare come modello per omologhi exempla meno conosciuti ma presenti in maniera diffusa su tutto il territorio. Mediante l’analisi delle fonti storico-iconografiche ed il disciplinare del restauro, è stato possibile analizzare le trasformazioni storiche di tali manufatti architettonici ed individuarne l’attuale stato conservativo mediante il rilievo architettonico e materico e la diagnostica del degrado. In particolare, di fondamentale importanza è risultata l’analisi delle tecniche costruttive e delle tessiture murarie, al fine di individuare la corretta datazione di ciascun manufatto, combinando i dati acquisiti mediante l’analisi storica da un lato, e quella sul campo dall’altro. La ricerca si è conclusa con l’ideazione di alcune suggestioni e possibili strategie risolutive delle criticità riscontate, riconducibili maggiormente al disuso di alcuni spazi presenti in ciascun caso studio. Scopo ultimo della ricerca condotta è stato quello di non considerare ciascun exempla architettonico studiato come caso isolato ma come valore da inserire in una rete immateriale per la costruzione di nuovi itinerari religiosi finalizzati al turismo sostenibile per la valorizzazione e la fruizione non solo dell’importante e diversificato patrimonio religioso balcanico studiato ma anche e soprattutto dei contesti territoriali e culturali cui appartengono.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.