Il settore della moda, “esclusivo” per antonomasia, oggi è chiamato a ridiscutere i suoi modelli e la sua comunicazione, ricercando un approccio inclusivo, che coinvolga un ampio pubblico, senza tralasciare le persone con disabilità o affette da deficit visivi. In un ambito in cui la componente cromatica è un elemento essenziale, appare quanto mai utile comprendere come questo mondo sia percepito dalle persone daltoniche, troppo spesso escluse dalle strategie pubblicitarie. Da questi presupposti, nasce il concept di “What’s the colour like?”, una campagna sensibilizzazione che pone l’attenzione sulla percezione visiva che ogni giorno sperimentano le persone con discromatopsie. Sono state, quindi, costruite delle rappresentazioni digitali nate dalla composizione della stessa immagine declinata in tre diverse versioni, corrispondenti alla visione ordinaria e alla visione per coloro che sono affetti da protanopia oppure da tritanopia. L’obiettivo principale di tale strategia è quello di promuovere l’accettazione, la conoscenza e il coinvolgimento con questo particolare tipo di limite visivo con l’intenzione di costruire un tassello (esiguo, ma significativo) di una cultura visuale inclusiva ed empatica, in cui ciascun individuo possa sentirsi riconosciuto e valorizzato.
Questioni di percezione. Racconti inclusivi e visioni insolite nel settore moda.
PALMIERI ALICE
2023
Abstract
Il settore della moda, “esclusivo” per antonomasia, oggi è chiamato a ridiscutere i suoi modelli e la sua comunicazione, ricercando un approccio inclusivo, che coinvolga un ampio pubblico, senza tralasciare le persone con disabilità o affette da deficit visivi. In un ambito in cui la componente cromatica è un elemento essenziale, appare quanto mai utile comprendere come questo mondo sia percepito dalle persone daltoniche, troppo spesso escluse dalle strategie pubblicitarie. Da questi presupposti, nasce il concept di “What’s the colour like?”, una campagna sensibilizzazione che pone l’attenzione sulla percezione visiva che ogni giorno sperimentano le persone con discromatopsie. Sono state, quindi, costruite delle rappresentazioni digitali nate dalla composizione della stessa immagine declinata in tre diverse versioni, corrispondenti alla visione ordinaria e alla visione per coloro che sono affetti da protanopia oppure da tritanopia. L’obiettivo principale di tale strategia è quello di promuovere l’accettazione, la conoscenza e il coinvolgimento con questo particolare tipo di limite visivo con l’intenzione di costruire un tassello (esiguo, ma significativo) di una cultura visuale inclusiva ed empatica, in cui ciascun individuo possa sentirsi riconosciuto e valorizzato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.