Il borgo dei Vergini, ambito urbano di antichissima fondazione, corrisponde alla porzione di tessuto urbano posto a settentrione della città di Napoli e i cui confini sono tracciati dai promontori collinari che, dal versante occidentale di Materdei, si estendono sino a raggiungere l’opposta collina di Miradois. Il suburbio si inseriva in un contesto paesaggistico incontaminato, di lussureggiante vegetazione e caratterizzato da forti salti di quota, che rendevano il tessuto orografico particolarmente movimentato: motivo per cui fu sempre escluso dai piani di ampliamento della città. Ciò nonostante, la nota salubrità attribuita all’area come la radicata presenza di corporazioni religiose, a cui era liberamente concessa l’edificazione nell’area, spostò l’attenzione su questo brano di città che, a partire dal XVII secolo, divenne fecondo terreno di sperimentazione artistica ed architettonica. Nell’ambito di una più specifica indagine sul complesso monastico di Santa Maria della Sanità, il contributo proposto si pone come significativo momento di approfondimento delle dinamiche urbanistiche, che hanno coinvolto l’area dei Vergini e della Sanità tra il XVI e il XIX secolo. In tale contesto, l’inestimabile eredità documentale, costituita da cartografie topografiche, vedute di città e pitture di paesaggio, restituisce una cronistoria illustrata di eventi fortunosi e avversi, capaci di descrivere e visualizzare il processo dinamico di trasformazione del paesaggio dei Vergini-Sanità.

Il paesaggio del suburbio dei Vergini-Sanità a Napoli. Una narrazione visiva fra cartografie, vedute, pitture

Ornella Zerlenga
;
Riccardo Miele
2024

Abstract

Il borgo dei Vergini, ambito urbano di antichissima fondazione, corrisponde alla porzione di tessuto urbano posto a settentrione della città di Napoli e i cui confini sono tracciati dai promontori collinari che, dal versante occidentale di Materdei, si estendono sino a raggiungere l’opposta collina di Miradois. Il suburbio si inseriva in un contesto paesaggistico incontaminato, di lussureggiante vegetazione e caratterizzato da forti salti di quota, che rendevano il tessuto orografico particolarmente movimentato: motivo per cui fu sempre escluso dai piani di ampliamento della città. Ciò nonostante, la nota salubrità attribuita all’area come la radicata presenza di corporazioni religiose, a cui era liberamente concessa l’edificazione nell’area, spostò l’attenzione su questo brano di città che, a partire dal XVII secolo, divenne fecondo terreno di sperimentazione artistica ed architettonica. Nell’ambito di una più specifica indagine sul complesso monastico di Santa Maria della Sanità, il contributo proposto si pone come significativo momento di approfondimento delle dinamiche urbanistiche, che hanno coinvolto l’area dei Vergini e della Sanità tra il XVI e il XIX secolo. In tale contesto, l’inestimabile eredità documentale, costituita da cartografie topografiche, vedute di città e pitture di paesaggio, restituisce una cronistoria illustrata di eventi fortunosi e avversi, capaci di descrivere e visualizzare il processo dinamico di trasformazione del paesaggio dei Vergini-Sanità.
2024
9788899586430
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