Del fenomeno moda questo libro si propone di offrire un approccio diverso, legandolo alla città che ne costituisce lo sfondo, il laboratorio, il bacino di diffusione e di risonanza. Nella sintesi complessiva offre una narrazione critica, verbale e visiva, che riammaglia il lento evolversi di questa vicenda a partire dalla Napoli post-borbonica, snodo storico in cui la modernità urbana collabora alla diffusa estetizzazione dello stile di vita e all’omologazione dei comportamenti, dando prova della sua partecipazione alla competizione culturale, sociale e politica con altre metropoli europee. All’alba del nuovo secolo, poi, entra nei negozi-salotto, osserva i riti della sociabilità nei luoghi di ritrovo, per documentare gli orientamenti del gusto e la vivacità della vita commerciale, fra persistenze conservatrici e proiezioni sospinte dall’onda del cambiamento. Tra le due guerre, Napoli, secondo la concezione estetica totalizzante fascista, interpreta in maniera integrata gli abiti e gli spazi della città, della casa, dei negozi, tra velleità di originalità e finalità di consenso politico. All’ombra di sartorie e ‘case’ di moda, fiorisce il germe dell’industrializzazione nel campo dell’abbigliamento, con un consistente investimento di risorse e iniziative che ne ammodernano le tecniche e i giudizi. Progressivamente al suo interno si scoprono nuove suggestive location nell’immagine costruita dai fotografi, ma nascono pure sede di enti capaci di rappresentare in maniera unitaria gli interessi del settore, lanciando nomi e figure che, pur nelle difficoltà, hanno difeso e consolidato la presenza del Made in Naples nella composita geografia della moda italiana.

Città e moda: luoghi e protagonisti a Napoli tra fine '800 e metà '900

ornella cirillo
2023

Abstract

Del fenomeno moda questo libro si propone di offrire un approccio diverso, legandolo alla città che ne costituisce lo sfondo, il laboratorio, il bacino di diffusione e di risonanza. Nella sintesi complessiva offre una narrazione critica, verbale e visiva, che riammaglia il lento evolversi di questa vicenda a partire dalla Napoli post-borbonica, snodo storico in cui la modernità urbana collabora alla diffusa estetizzazione dello stile di vita e all’omologazione dei comportamenti, dando prova della sua partecipazione alla competizione culturale, sociale e politica con altre metropoli europee. All’alba del nuovo secolo, poi, entra nei negozi-salotto, osserva i riti della sociabilità nei luoghi di ritrovo, per documentare gli orientamenti del gusto e la vivacità della vita commerciale, fra persistenze conservatrici e proiezioni sospinte dall’onda del cambiamento. Tra le due guerre, Napoli, secondo la concezione estetica totalizzante fascista, interpreta in maniera integrata gli abiti e gli spazi della città, della casa, dei negozi, tra velleità di originalità e finalità di consenso politico. All’ombra di sartorie e ‘case’ di moda, fiorisce il germe dell’industrializzazione nel campo dell’abbigliamento, con un consistente investimento di risorse e iniziative che ne ammodernano le tecniche e i giudizi. Progressivamente al suo interno si scoprono nuove suggestive location nell’immagine costruita dai fotografi, ma nascono pure sede di enti capaci di rappresentare in maniera unitaria gli interessi del settore, lanciando nomi e figure che, pur nelle difficoltà, hanno difeso e consolidato la presenza del Made in Naples nella composita geografia della moda italiana.
2023
9788856906301
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/522914
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact