Il saggio indaga il contributo prestato, a metà Novecento, dal Circolo Mediterraneo dei Sarti nella difesa della sartoria maschile partenopea dal lento imporsi dell’industria dell’abbigliamento in serie, ritrovando nelle sue iniziative – pubblicazione di periodici, promozione di eventi in loco e partecipazione collettiva a quelli nazionali – una forza e un senso di condivisione dimostrativi in sé stessi della complessità dei problemi generatisi in quell’ambito produttivo dopo il secondo conflitto mondiale. Una crisi che intercetta al suo interno questioni sociali ed economiche di ampio raggio, cambiamenti di gusto e di stile di vita, a cui in tutta Italia la pur eccellente pratica del mestiere non poteva naturalmente rispondere da sola. Per tutti, infatti, sopraggiunge il bisogno di un contributo creativo esterno nel disegno delle collezioni, a cui le istituzioni attive in quel momento per il comparto sartoriale maschile rispondono con la Carta della Moda Maschile, uno strumento, idealmente finalizzato a “eliminare il disordinato diffondersi di modelli e particolarità variamente circolanti e non sempre rispondenti a sani criteri di estetica ed eleganza”, affidato alla competenza artistica di Luigi Tarquini. Il Circolo, come le altre istituzioni simili, partecipano e animano un dibattito molto vivo, nel quale emergono tutti i sintomi di un’avventura che volgeva al termine, passando il testimone di un’importante eredità di bottega solo a chi ne avrebbe saputo rinnovare radicalmente la visione.

“L’UNIONE FA LA FORZA”: IL CIRCOLO MEDITERRANEO DEI SARTI A DIFESA DI UNA SECOLARE ARTE NAPOLETANA

ornella cirillo
;
vincenza caterino
2023

Abstract

Il saggio indaga il contributo prestato, a metà Novecento, dal Circolo Mediterraneo dei Sarti nella difesa della sartoria maschile partenopea dal lento imporsi dell’industria dell’abbigliamento in serie, ritrovando nelle sue iniziative – pubblicazione di periodici, promozione di eventi in loco e partecipazione collettiva a quelli nazionali – una forza e un senso di condivisione dimostrativi in sé stessi della complessità dei problemi generatisi in quell’ambito produttivo dopo il secondo conflitto mondiale. Una crisi che intercetta al suo interno questioni sociali ed economiche di ampio raggio, cambiamenti di gusto e di stile di vita, a cui in tutta Italia la pur eccellente pratica del mestiere non poteva naturalmente rispondere da sola. Per tutti, infatti, sopraggiunge il bisogno di un contributo creativo esterno nel disegno delle collezioni, a cui le istituzioni attive in quel momento per il comparto sartoriale maschile rispondono con la Carta della Moda Maschile, uno strumento, idealmente finalizzato a “eliminare il disordinato diffondersi di modelli e particolarità variamente circolanti e non sempre rispondenti a sani criteri di estetica ed eleganza”, affidato alla competenza artistica di Luigi Tarquini. Il Circolo, come le altre istituzioni simili, partecipano e animano un dibattito molto vivo, nel quale emergono tutti i sintomi di un’avventura che volgeva al termine, passando il testimone di un’importante eredità di bottega solo a chi ne avrebbe saputo rinnovare radicalmente la visione.
2023
978-3-031-43937-7
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