«Il classicismo italiano d’età napoleonica potrà esser letto […] in senso meno celebrativo e meno decorativo di quanto si usi, più strettamente connesso alle vicende della politica e della società»: sulla scorta del fondato auspicio di un maestro come il compianto Umberto Carpi, il volume presenta la ricostruzione ordinata e commentata del carteggio largamente inedito per gli anni 1807-1823 fra l’abate codognese Luigi Bellò e uno dei ‘campioni’ della letteratura italiana dell’epoca come Vincenzo Monti, ove l’anacronistica prassi umanistica e poi gesuitica della traduzione dal volgare al latino, lungi dal ridursi a mero tributo estetico-encomiastico, appare funzionale al più ambizioso progetto di rilancio della cultura nazionale su scala europea promosso in quegli stessi anni dall’intellighenzia del Regno Italico. Il lavoro è accompagnato da una dettagliata introduzione biografico-filologica e da quattro appendici, la prima di carattere critico-interpretativo (per cura esclusiva della dottoressa Laura Smeragliuolo), le altre tre di carattere documentario, ove, fra l'altro, si trascrivono, ordinano e commentano altre 11 lettere relative ai medesimi frangenti del carteggio maggiore, sulla base degli stessi criteri di fedeltà e puntualità definiti nei Criteri di Edizione preliminari, i quali intendono porsi come modello esemplare per l'edizione e il commento dei carteggi letterari sette-ottocenteschi. Completa l'opera un indice ragionato dei nomi, degli autori, degli editori degli studiosi, delle opere e delle riviste.
Luigi Bellò traduttore del "gran traduttor dei traduttori". Lettere a Vincenzo Monti per gli anni 1807-1823 e altri documenti inediti
frassineti
2023
Abstract
«Il classicismo italiano d’età napoleonica potrà esser letto […] in senso meno celebrativo e meno decorativo di quanto si usi, più strettamente connesso alle vicende della politica e della società»: sulla scorta del fondato auspicio di un maestro come il compianto Umberto Carpi, il volume presenta la ricostruzione ordinata e commentata del carteggio largamente inedito per gli anni 1807-1823 fra l’abate codognese Luigi Bellò e uno dei ‘campioni’ della letteratura italiana dell’epoca come Vincenzo Monti, ove l’anacronistica prassi umanistica e poi gesuitica della traduzione dal volgare al latino, lungi dal ridursi a mero tributo estetico-encomiastico, appare funzionale al più ambizioso progetto di rilancio della cultura nazionale su scala europea promosso in quegli stessi anni dall’intellighenzia del Regno Italico. Il lavoro è accompagnato da una dettagliata introduzione biografico-filologica e da quattro appendici, la prima di carattere critico-interpretativo (per cura esclusiva della dottoressa Laura Smeragliuolo), le altre tre di carattere documentario, ove, fra l'altro, si trascrivono, ordinano e commentano altre 11 lettere relative ai medesimi frangenti del carteggio maggiore, sulla base degli stessi criteri di fedeltà e puntualità definiti nei Criteri di Edizione preliminari, i quali intendono porsi come modello esemplare per l'edizione e il commento dei carteggi letterari sette-ottocenteschi. Completa l'opera un indice ragionato dei nomi, degli autori, degli editori degli studiosi, delle opere e delle riviste.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.