La violazione di un obbligo internazionale può comportare a carico dello Stato autore dell'illecito l'obbligo di corrispondere una somma di denaro commisurata all'entità del danno procurato, così da porre, per quanto possibile, lo Stato leso nella medesima curva di indifferenza in cui si sarebbe verosimilmente trovato se l'illecito non fosse stato commesso. Alla cristallina formulazione dell'obbligo non corrisponde altrettanta chiarezza circa il modo in cui il giudice internazionale arriva ad accordare un determinato importo risarcitorio. Può dirsi anzi che la materia sia contrassegnata da un oggettivo grado di indeterminatezza. Il lavoro monografico si concentra, in particolare: sul nesso di causalità tra illecito e danno; sui principi che governano la valutazione del danno, anche in relazione alle regola della prova nel risarcimento del danno; e sulle metodologie e i criteri impiegati nella quantificazione del danno. L'intera vicenda risarcitoria è riguardata dal punto di vista del giudice internazionale, cui è richiesto di accordare il risarcimento nell'ambito di controversie interstatali. Nondimeno, non mancano riferimenti alla prassi di altri organi giudiziari (corti sui diritti umani, Tribunale Iran-Stati Uniti e tribunali sugli investimenti) o quasi giudiziari (Commissione ONU per i reclami derivanti dall'invasione e dall'occupazione del Kuwait) sia perché sono le corti internazionali e gli Stati in controversia a farne menzione sia al fine di interpretare più compiutamente una giurisprudenza che, in materia di risarcimento del danno, è non molto numerosa e contrassegnata da pronunce spesso succinte nella loro motivazione.

Valutazione e quantificazione del danno nel contenzioso internazionale tra Stati

F. Graziani
2023

Abstract

La violazione di un obbligo internazionale può comportare a carico dello Stato autore dell'illecito l'obbligo di corrispondere una somma di denaro commisurata all'entità del danno procurato, così da porre, per quanto possibile, lo Stato leso nella medesima curva di indifferenza in cui si sarebbe verosimilmente trovato se l'illecito non fosse stato commesso. Alla cristallina formulazione dell'obbligo non corrisponde altrettanta chiarezza circa il modo in cui il giudice internazionale arriva ad accordare un determinato importo risarcitorio. Può dirsi anzi che la materia sia contrassegnata da un oggettivo grado di indeterminatezza. Il lavoro monografico si concentra, in particolare: sul nesso di causalità tra illecito e danno; sui principi che governano la valutazione del danno, anche in relazione alle regola della prova nel risarcimento del danno; e sulle metodologie e i criteri impiegati nella quantificazione del danno. L'intera vicenda risarcitoria è riguardata dal punto di vista del giudice internazionale, cui è richiesto di accordare il risarcimento nell'ambito di controversie interstatali. Nondimeno, non mancano riferimenti alla prassi di altri organi giudiziari (corti sui diritti umani, Tribunale Iran-Stati Uniti e tribunali sugli investimenti) o quasi giudiziari (Commissione ONU per i reclami derivanti dall'invasione e dall'occupazione del Kuwait) sia perché sono le corti internazionali e gli Stati in controversia a farne menzione sia al fine di interpretare più compiutamente una giurisprudenza che, in materia di risarcimento del danno, è non molto numerosa e contrassegnata da pronunce spesso succinte nella loro motivazione.
2023
979-12-5976-683-0
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