L’attuale scenario, definito dagli studiosi come l’era della globalizzazione, si caratterizza per la presenza di eccessi, quali: tempo, spazio ed ego. Con l’avvento della pandemia del Covid 19 siamo stati inevitabilmente costretti a una battuta d’arresto e portati a riflettere sulla nostra condizione di fragilità e disagio caratteristico della contingenza. Abbiamo modificato radicalmente le nostre abitudini, e assistito, alla dilatazione del tempo cui è seguito un fenomeno di restringimento dello spazio, come prodotto dall’obbligo del confinamento; infine siamo giunti alla consapevolezza che nessuno è immune al virus, abolendo cosi, ogni eccesso di ego. Queste determinazioni hanno influito nell’ambito della conoscenza e della formazione, così scuole e università, hanno implementato le modalità di divulgazione della cultura. La didattica in presenza è stata surrogata da lezioni in remoto e nell’ambito della ricerca gli stati di avanzamento sono stati condivisi attraverso webinar. Nonostante l’Università aveva già impiegato questi strumenti, causa il confinamento fisico, ci si è trovati a doverli utilizzare in sostituzione alle relazioni, generando la trasposizione in un “tempo” diverso e in uno “spazio” inusuale provocando come effetto il fenomeno dell’individualismo esasperato (ego). Sorge naturale allora domandarsi: la condizione di domesticità diffusa e di continua contaminazione tra reale e virtuale come ha influito sulla trasmissione delle conoscenze in campo architettonico? Come si può sopperire ai limiti imposti da questi strumenti e quali ricadute hanno sulla comprensione dell’eterogeneo linguaggio dell’architettura? Di sicuro, l’architettura, che si esprime da sempre nella complessità e multiformità del suo linguaggio, ha subito un processo di implementazione con l’avvento degli strumenti digitali, che non hanno tardato a manifestare alcuni limiti. Il fattore contingenza assume un valore condizionante ai fini della ridefinizione del mutevole scenario della cultura del progetto di architettura che sprona giovani studenti e docenti ad adottare un atteggiamento resiliente in risposta alle incertezze e indeterminatezze del contemporaneo.

La di-stanza che insegna

Marco Borrelli
2021

Abstract

L’attuale scenario, definito dagli studiosi come l’era della globalizzazione, si caratterizza per la presenza di eccessi, quali: tempo, spazio ed ego. Con l’avvento della pandemia del Covid 19 siamo stati inevitabilmente costretti a una battuta d’arresto e portati a riflettere sulla nostra condizione di fragilità e disagio caratteristico della contingenza. Abbiamo modificato radicalmente le nostre abitudini, e assistito, alla dilatazione del tempo cui è seguito un fenomeno di restringimento dello spazio, come prodotto dall’obbligo del confinamento; infine siamo giunti alla consapevolezza che nessuno è immune al virus, abolendo cosi, ogni eccesso di ego. Queste determinazioni hanno influito nell’ambito della conoscenza e della formazione, così scuole e università, hanno implementato le modalità di divulgazione della cultura. La didattica in presenza è stata surrogata da lezioni in remoto e nell’ambito della ricerca gli stati di avanzamento sono stati condivisi attraverso webinar. Nonostante l’Università aveva già impiegato questi strumenti, causa il confinamento fisico, ci si è trovati a doverli utilizzare in sostituzione alle relazioni, generando la trasposizione in un “tempo” diverso e in uno “spazio” inusuale provocando come effetto il fenomeno dell’individualismo esasperato (ego). Sorge naturale allora domandarsi: la condizione di domesticità diffusa e di continua contaminazione tra reale e virtuale come ha influito sulla trasmissione delle conoscenze in campo architettonico? Come si può sopperire ai limiti imposti da questi strumenti e quali ricadute hanno sulla comprensione dell’eterogeneo linguaggio dell’architettura? Di sicuro, l’architettura, che si esprime da sempre nella complessità e multiformità del suo linguaggio, ha subito un processo di implementazione con l’avvento degli strumenti digitali, che non hanno tardato a manifestare alcuni limiti. Il fattore contingenza assume un valore condizionante ai fini della ridefinizione del mutevole scenario della cultura del progetto di architettura che sprona giovani studenti e docenti ad adottare un atteggiamento resiliente in risposta alle incertezze e indeterminatezze del contemporaneo.
2021
979-12-80379-00-9
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/496212
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact