Nei fondi archivistici di Rodolfo Pallucchini (Milano, 1908 - Venezia, 1989) della Fondazione Giorgio Cini di Venezia e dell’Università degli Studi di Udine sono conservate lettere, minute, fotografie che documentano i rapporti internazionali dello storico dell’arte che per più di mezzo secolo fu instancabile promotore degli studi sulla civiltà artistica veneziana dalla sua cattedra a Padova e dall’Istituto di storia dell’arte all’isola di San Giorgio. Non stupisce allora il carteggio instaurato con Prijatelj, di cui Pallucchini aveva le pubblicazioni nella propria biblioteca personale (oggi in lascito all’ateneo friulano), dal 1958 al 1988 diviso nelle due sedi citate e per la presente occasione riunito, ordinato e commentato. L’amicizia e la stima reciproca tra i colleghi è documentata da discussioni su problemi, scambi di riproduzioni di opere, segnalazioni di mostre e convegni, restituendo l’immagine di un’universale, utopistica e per questo affascinante ‘Repubblica degli storici dell’arte veneta’ che fondò l’attività di ricerca di quegli uomini usciti dai grandi conflitti europei del Novecento.

"Arbe al Polo Sud": Trent'anni di corrispondenza ritrovata tra Kruno Prijatelj e Rodolfo Pallucchini

Enrico Lucchese
2022

Abstract

Nei fondi archivistici di Rodolfo Pallucchini (Milano, 1908 - Venezia, 1989) della Fondazione Giorgio Cini di Venezia e dell’Università degli Studi di Udine sono conservate lettere, minute, fotografie che documentano i rapporti internazionali dello storico dell’arte che per più di mezzo secolo fu instancabile promotore degli studi sulla civiltà artistica veneziana dalla sua cattedra a Padova e dall’Istituto di storia dell’arte all’isola di San Giorgio. Non stupisce allora il carteggio instaurato con Prijatelj, di cui Pallucchini aveva le pubblicazioni nella propria biblioteca personale (oggi in lascito all’ateneo friulano), dal 1958 al 1988 diviso nelle due sedi citate e per la presente occasione riunito, ordinato e commentato. L’amicizia e la stima reciproca tra i colleghi è documentata da discussioni su problemi, scambi di riproduzioni di opere, segnalazioni di mostre e convegni, restituendo l’immagine di un’universale, utopistica e per questo affascinante ‘Repubblica degli storici dell’arte veneta’ che fondò l’attività di ricerca di quegli uomini usciti dai grandi conflitti europei del Novecento.
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