La frenologia è una dottrina medico-scientifica inaugurata a Vienna dal medico tedesco Franz Joseph Gall alla fine del diciottesimo secolo ed applicata soprattutto al trattamento della “follia”: il suo postulato fondamentale è la suddivisione della massa corticale in un certo numero di funzioni cerebrali tra loro indipendenti e responsabili dello sviluppo (più o meno ampio) delle facoltà di ciascun individuo. Le intuizioni frenologiche ebbero rapida diffusione in Europa e in America fino alla seconda metà del XIX secolo, quando, con l’affermarsi della nuova fisiologia cerebrale, si assistette a una progressiva sfiducia sulle potenzialità di una dottrina, sempre più spesso accostata – neanche troppo velatamente – alle “false scienze”. Il volume è articolato in tre sezioni. La prima, di carattere storico-giuridico, approfondisce l’uso strumentale e politico della frenologia nel nuovo Stato unitario riguardo all’amministrazione della giustizia penale (soprattutto in riferimento al dibattito sulla pena di morte): un tema che chiamò in causa un ventaglio di saperi, suscitando un vivace dibattito tra cultori delle scienze mediche (in primis Biagio Gioacchino Miraglia) e studiosi del diritto. La seconda sezione, con una particolare attenzione alla filosofia delle scienze sociali, indaga il controverso rapporto tra alienistica nascente e frenologia prendendo in esame, da un lato, i racconti di Edgar Allan Poe (in particolare The Imp of the Perverse), dall’altro, le considerazioni di Auguste Comte, sull’apporto dello studio della mente alla nuova scienza chiamata “sociologia”. La sezione si chiude con una riflessione sulla teoria degli affetti di Christian Thomasius che coglie nel temperamentum melancholichum la fonte più probabile della follia. Nella terza e ultima parte del volume, in una prospettiva socio-politologica, si approfondisce la “tipizzazione” della coppia criminale nel pensiero di Scipio Sighele e il significativo contributo di Napoleone Colajanni alla nascita della “sociologia criminale”. Spicca, infine, un saggio sulla storia della rivoluzione antipsichiatrica ed anti-istituzionale italiana ed inglese che, tra la metà degli anni Sessanta e il successivo ventennio, libererà i “matti” dalla prigionia degli ospedali psichiatrici.

Mundus alter. Dialoghi sulla follia

CESARO Antimo
;
PALERMO Giovanna
;
PIGNATA Marianna
2022

Abstract

La frenologia è una dottrina medico-scientifica inaugurata a Vienna dal medico tedesco Franz Joseph Gall alla fine del diciottesimo secolo ed applicata soprattutto al trattamento della “follia”: il suo postulato fondamentale è la suddivisione della massa corticale in un certo numero di funzioni cerebrali tra loro indipendenti e responsabili dello sviluppo (più o meno ampio) delle facoltà di ciascun individuo. Le intuizioni frenologiche ebbero rapida diffusione in Europa e in America fino alla seconda metà del XIX secolo, quando, con l’affermarsi della nuova fisiologia cerebrale, si assistette a una progressiva sfiducia sulle potenzialità di una dottrina, sempre più spesso accostata – neanche troppo velatamente – alle “false scienze”. Il volume è articolato in tre sezioni. La prima, di carattere storico-giuridico, approfondisce l’uso strumentale e politico della frenologia nel nuovo Stato unitario riguardo all’amministrazione della giustizia penale (soprattutto in riferimento al dibattito sulla pena di morte): un tema che chiamò in causa un ventaglio di saperi, suscitando un vivace dibattito tra cultori delle scienze mediche (in primis Biagio Gioacchino Miraglia) e studiosi del diritto. La seconda sezione, con una particolare attenzione alla filosofia delle scienze sociali, indaga il controverso rapporto tra alienistica nascente e frenologia prendendo in esame, da un lato, i racconti di Edgar Allan Poe (in particolare The Imp of the Perverse), dall’altro, le considerazioni di Auguste Comte, sull’apporto dello studio della mente alla nuova scienza chiamata “sociologia”. La sezione si chiude con una riflessione sulla teoria degli affetti di Christian Thomasius che coglie nel temperamentum melancholichum la fonte più probabile della follia. Nella terza e ultima parte del volume, in una prospettiva socio-politologica, si approfondisce la “tipizzazione” della coppia criminale nel pensiero di Scipio Sighele e il significativo contributo di Napoleone Colajanni alla nascita della “sociologia criminale”. Spicca, infine, un saggio sulla storia della rivoluzione antipsichiatrica ed anti-istituzionale italiana ed inglese che, tra la metà degli anni Sessanta e il successivo ventennio, libererà i “matti” dalla prigionia degli ospedali psichiatrici.
2022
979-12-80633-01-9
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