L’espansione senza soluzione di continuità dell’urbanizzazione verificatasi negli ultimi trenta anni in numerose aree del continente europeo ha alterato radicalmente i tradizionali rapporti spaziali tra urbs e territorium, città e campagna, determinando di fatto una sostanziale equivalenza, dal punto di vista delle superfici occupate, degli spazi urbanizzati e di quelli aperti. I centri urbani, non più autonomi e finiti, si stanno progressivamente saldando e tendono inesorabilmente alla formazione di entità urbane policentriche. Di fronte ad un territorio complesso in continua trasformazione appare sempre più complicato, nell’ambito di operatività del progetto urbano, utilizzare forme di rappresentazione finalizzate alla restituzione integrale delle componenti materiali del territorio. Si ritiene invece possibile pensare ad una rappresentazione esclusiva caratterizzata dalla capacità di raffigurare selettivamente ed esclusivamente gli elementi che il progetto di modificazione, inteso come opportunità operativa di conoscenza e possibilità di edificazione di nuovi significati, vuole assumere entro il proprio orizzonte. L’operazione di restituzione grafica è già in se un riconoscimento di valori o dis-valori che nel disegno vengono messi in luce. Nelle cartografie di età medievale e nelle cartografie minori di età moderna, nonché nelle rappresentazioni a scala vasta elaborate da alcuni autori del Razionalismo Italiano come Gianugo Polesello e Carlo Aymonino esiste una volontà di escludere pezzi di realtà allo scopo di mettere in luce il ruolo di ciò che invece viene mostrato. Il simbolismo delle carte antiche e l’attitudine a costruire schemi che evidenzino il funzionamento del territorio espresso da una specifica cultura architettonica, sono due modalità differenti ma fondamentalmente analoghe di pensiero grafico selettivo, il quale può essere concepito come strumento efficace per rappresentare il territorio multilivello della contemporaneità in funzione dell’attività di modificazione.

La rappresentazione del territorio contemporaneo per il progetto di modificazione

OLIVA G
2014

Abstract

L’espansione senza soluzione di continuità dell’urbanizzazione verificatasi negli ultimi trenta anni in numerose aree del continente europeo ha alterato radicalmente i tradizionali rapporti spaziali tra urbs e territorium, città e campagna, determinando di fatto una sostanziale equivalenza, dal punto di vista delle superfici occupate, degli spazi urbanizzati e di quelli aperti. I centri urbani, non più autonomi e finiti, si stanno progressivamente saldando e tendono inesorabilmente alla formazione di entità urbane policentriche. Di fronte ad un territorio complesso in continua trasformazione appare sempre più complicato, nell’ambito di operatività del progetto urbano, utilizzare forme di rappresentazione finalizzate alla restituzione integrale delle componenti materiali del territorio. Si ritiene invece possibile pensare ad una rappresentazione esclusiva caratterizzata dalla capacità di raffigurare selettivamente ed esclusivamente gli elementi che il progetto di modificazione, inteso come opportunità operativa di conoscenza e possibilità di edificazione di nuovi significati, vuole assumere entro il proprio orizzonte. L’operazione di restituzione grafica è già in se un riconoscimento di valori o dis-valori che nel disegno vengono messi in luce. Nelle cartografie di età medievale e nelle cartografie minori di età moderna, nonché nelle rappresentazioni a scala vasta elaborate da alcuni autori del Razionalismo Italiano come Gianugo Polesello e Carlo Aymonino esiste una volontà di escludere pezzi di realtà allo scopo di mettere in luce il ruolo di ciò che invece viene mostrato. Il simbolismo delle carte antiche e l’attitudine a costruire schemi che evidenzino il funzionamento del territorio espresso da una specifica cultura architettonica, sono due modalità differenti ma fondamentalmente analoghe di pensiero grafico selettivo, il quale può essere concepito come strumento efficace per rappresentare il territorio multilivello della contemporaneità in funzione dell’attività di modificazione.
2014
978-88-904585-9-0
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