L’utilizzo dei GIS per la gestione di dati geo-spaziali di Beni Culturali, integrati alle procedure Scan-to-HBIM, si dimostra un utilissimo strumento sia per l’archiviazione e consultazione, sia per la con-servazione dei manufatti. Questa infatti si lega strettamente alla regolare manutenzione di tali edifici. Per realizzarla in modo efficace è necessario disporre di uno strumento che consenta di raccogliere, confrontare e condividere tutti i dati disponibili sulle loro dimensioni, sullo stato di conservazione attuale e sulle attività di manutenzione o restauro eseguite nel tempo. I modelli 3D derivati dai ri-lievi diventano base del progetto di conservazione e tutela, molto più efficaci se inseriti in un GIS ‘contenitore’ delle molteplici informazioni, suddivise in specifiche e univoche categorie (oggetti). Ogni modello viene direttamente corredato, collegati alle definizioni geometriche, dai dati alfanumerici relativi (localizzazione, materiali, caratteristiche tecniche, aspetto manutentivo, analisi strutturali, sti-ma dei costi per il restauro etc.). Un Sistema Informativo così formato comporta la segmentazione dei modelli tridimensionali reali nelle loro parti strutturali e decorative, singolarmente trasformate in componenti HBIM. Esso diviene così costantemente implementabile ed interrogabile, non come semplice catalogo di informazioni, ma anche e soprattutto strumento capace di garantire attività di estrazione, combinazione e condivisione di tutte le parti necessarie.
Scan-to-HBIM e Gis per la documentazione dei beni culturali: un’utile integrazione
Sara Gonizzi Barsanti
;Adriana Rossi
2021
Abstract
L’utilizzo dei GIS per la gestione di dati geo-spaziali di Beni Culturali, integrati alle procedure Scan-to-HBIM, si dimostra un utilissimo strumento sia per l’archiviazione e consultazione, sia per la con-servazione dei manufatti. Questa infatti si lega strettamente alla regolare manutenzione di tali edifici. Per realizzarla in modo efficace è necessario disporre di uno strumento che consenta di raccogliere, confrontare e condividere tutti i dati disponibili sulle loro dimensioni, sullo stato di conservazione attuale e sulle attività di manutenzione o restauro eseguite nel tempo. I modelli 3D derivati dai ri-lievi diventano base del progetto di conservazione e tutela, molto più efficaci se inseriti in un GIS ‘contenitore’ delle molteplici informazioni, suddivise in specifiche e univoche categorie (oggetti). Ogni modello viene direttamente corredato, collegati alle definizioni geometriche, dai dati alfanumerici relativi (localizzazione, materiali, caratteristiche tecniche, aspetto manutentivo, analisi strutturali, sti-ma dei costi per il restauro etc.). Un Sistema Informativo così formato comporta la segmentazione dei modelli tridimensionali reali nelle loro parti strutturali e decorative, singolarmente trasformate in componenti HBIM. Esso diviene così costantemente implementabile ed interrogabile, non come semplice catalogo di informazioni, ma anche e soprattutto strumento capace di garantire attività di estrazione, combinazione e condivisione di tutte le parti necessarie.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.