Muri/effetti collaterali_Walls/Side Effects

Starting from the consideration that stronger the need to ‘connect’ is, the more pervasive the ten- dency to ‘separate’ and build barriers is, this paper will try to propose some considerations on the power of representation and its ability to build real or ideal bridges between ideas, words and things, going beyond as the call suggests “with the force of provocation, simple rational thought”. In parti- cular, the theme of physical or virtual barriers, intended as places of conflict between peoples and cultures, will find its exemplary case in the wall loudly evoked by the Trump administration on the US-Mexico border. Metaphor par excellence of the theme evoked, we will try to describe its con- tours starting from the media narrative, up to the proposal of a project-manifesto that, responding to the announcement issued by the USA, defeats the assumptions using representation, in its meaning of accelerator of design thinking, in a process of critical interpretation of reality that holds together space and society.

Il contributo, a partire dalla considerazione che il bisogno di ‘connettere’ è tanto più forte quanto più pervasiva si manifesta la tendenza a ‘separare’ e a costruire barriere, proverà a proporre qualche considerazione sulla potenza della rappresentazione e sulla sua capacità di costruire ponti reali o ideali tra le idee, le parole e le cose, oltrepassando come suggerisce la call “con la forza della provo- cazione, il semplice pensiero razionale”. In particolare il tema delle barriere fisiche o virtuali, intese come luoghi di conflitto tra popoli e culture troverà, il suo caso esemplare nel muro evocato a gran voce dalla amministrazione Trump sul confine tra USA e Messico. Metafora per eccellenza del tema evocato, si proverà a descriverne i contorni a partire dalla narrazione mediatica, sino alla proposta di un progetto-manifesto che, rispondendo al bando emanato dagli USA, ne sconfigge i presupposti utilizzando la rappresentazione, nella sua accezione di acceleratore del pensiero progettuale, in un processo di interpretazione critica della realtà che tiene insieme spazio e società.