La vita professionale e personale di Giorgio Fenandez, poliedrico ingegnere attivo in Sicilia tra la seconda metà del XX secolo e il primo decennio del nuovo millennio, attraversa e si interrelazione con le vicende di uno dei secoli più significativi della storia d’Italia, ne respira gli echi e partecipa agli stimoli internazionali coevi. Una vasta produzione di schizzi, disegni, progetti, architetture, fotografie e saggi, oggi tutti conservati e consultabili nel suo archivio, vincolato nel 2014 quale bene di particolare interesse architettonico dal MiBACT, ne testimonia la qualità e versatilità, restituendo una figura “a tutto tondo”, perfettamente integrata nel dibattito nazionale, ma ancora poco nota alla letteratura storiografica. Nato a Palermo nel 1920 e formatosi presso la Real Scuola di Ingegneria e Architettura del capoluogo siciliano, Giorgio Fernandez, in una Regione mortificata da opinabili interventi edilizi, seguiti alla ricostruzione post-bellica, prima, e, poi, sostenuti dal “boom” degli anni Sessanta e Settanta, si distingue per le sue consolidate abilità tecniche, per un raffinato e colto linguaggio architettonico, per la ricerca di sperimentazioni morfologiche e spaziali, sempre in completa sinergia con le arti figurative e con le risorse dell’artigianato autoctono, per il serrato dialogo interno/esterno e per l’attenzione al contesto ambientale, sia esso quello della Palermo devastata dal “Sacco”, sia quello più intimo e peculiare delle realtà di provincia. Tant’è che le sue opere, coniugando razionalismo e suggestioni vernacolari, virtuosismi tecnologici innovativi e tradizione, ancora oggi, dialogano con la contemporaneità in una sempre perfetta aderenza al tema della mediterraneità. Il volume, analizzando criticamente l’intera produzione di Giorgio Fernandez, calandola nella complessa e lunga parabola storica in cui si articola, mette oggi a disposizione, per la prima volta, il copioso materiale documentario presente nell’archivio personale dell’ingegnere e in gran parte inedito.

Giorgio Fernandez

manzo elena
2020

Abstract

La vita professionale e personale di Giorgio Fenandez, poliedrico ingegnere attivo in Sicilia tra la seconda metà del XX secolo e il primo decennio del nuovo millennio, attraversa e si interrelazione con le vicende di uno dei secoli più significativi della storia d’Italia, ne respira gli echi e partecipa agli stimoli internazionali coevi. Una vasta produzione di schizzi, disegni, progetti, architetture, fotografie e saggi, oggi tutti conservati e consultabili nel suo archivio, vincolato nel 2014 quale bene di particolare interesse architettonico dal MiBACT, ne testimonia la qualità e versatilità, restituendo una figura “a tutto tondo”, perfettamente integrata nel dibattito nazionale, ma ancora poco nota alla letteratura storiografica. Nato a Palermo nel 1920 e formatosi presso la Real Scuola di Ingegneria e Architettura del capoluogo siciliano, Giorgio Fernandez, in una Regione mortificata da opinabili interventi edilizi, seguiti alla ricostruzione post-bellica, prima, e, poi, sostenuti dal “boom” degli anni Sessanta e Settanta, si distingue per le sue consolidate abilità tecniche, per un raffinato e colto linguaggio architettonico, per la ricerca di sperimentazioni morfologiche e spaziali, sempre in completa sinergia con le arti figurative e con le risorse dell’artigianato autoctono, per il serrato dialogo interno/esterno e per l’attenzione al contesto ambientale, sia esso quello della Palermo devastata dal “Sacco”, sia quello più intimo e peculiare delle realtà di provincia. Tant’è che le sue opere, coniugando razionalismo e suggestioni vernacolari, virtuosismi tecnologici innovativi e tradizione, ancora oggi, dialogano con la contemporaneità in una sempre perfetta aderenza al tema della mediterraneità. Il volume, analizzando criticamente l’intera produzione di Giorgio Fernandez, calandola nella complessa e lunga parabola storica in cui si articola, mette oggi a disposizione, per la prima volta, il copioso materiale documentario presente nell’archivio personale dell’ingegnere e in gran parte inedito.
2020
978-88-98115-62-4
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