Il diabete e la celiachia sono due patologie autoimmuni che, sovente, possono associarsi nello stesso soggetto. Il 6% dei pazienti con diabete mellito tipo 1, infatti, può sviluppare la celiachia. Scopo del nostro lavoro è stato quello di studiare l’effetto della celiachia e del suo trattamento sui parametri auxologici e sull’equilibrio glico-metabolico in pazienti con diabete e celiachia paragonati a pazienti con solo diabete. Il BMI e la media annuale dell’emoglobina glicosilata (HbA1c) e della dose insulinica sono stati rilevati in 50 pazienti (25 F e 25 M) (Gruppo A) in buon compenso metabolico (HbA1c<8,5%) di età compresa tra 17,1+6,1 e con diabete insorto all’età di 6,2+4 anni dal momento della diagnosi di celiachia (T0) posta sulla base della positività dei markers autoimmuni e della biopsia duodenale e ogni anno per 4 anni (T1,T2,T3 e T4). Tali parametri sono stati, quindi, paragonati a quelli di 50 pazienti, con solo diabete (Gruppo B), in buon compenso metabolico (HbA1c < 8,5%) paragonabili per età, sesso, durata del diabete (età 16,8+6,7 durata 10+3 aa). Nel Gruppo A si è assistito ad un aumento lineare dello z-score del BMI (incremento medio z-score 0,2) dal T0 al T4 (t student per dati appaiati <0,005) cosa che non è avvenuta nel Gruppo B. Il Gruppo A rispetto al Gruppo B ha mostrato una dose insulinica significativamente superiore a ciascun tempo (p<0,005). Sia nel Gruppo A che nel Gruppo B non si è rilevato un aumento dell’HbA1c nel tempo ed i valori dei due gruppi non erano significativamente diversi. L’aumento del BMI e della dose insulinica nei pazienti affetti da entrambe le patologie potrebbero essere dovuti, almeno all’inizio del trattamento con dieta senza glutine, al migliorato assorbimento intestinale secondario alla correzione del danno mucosale. Tuttavia tale incremento si mantiene nel tempo e la differenza tra celiaci e non celiaci è ancora significativa dopo 4 anni. Ciò potrebbe dipendere dal fatto che i prodotti senza glutine forniscono un apporto calorico superiore a quelli glutinati. Inoltre contengono più carboidrati per metabolizzare i quali è necessaria una dose insulinica maggiore. L’aumentato assorbimento, l’aumentato intake di carboidrati, l’aumentata insulinizzazione ed, infine, l’aumentato intake energetico possono spiegare i risultati ottenuti.E’ auspicabile che i progressi della ricerca merceologica possano portare alla formulazione di preparati senza glutine che siano più adatti a pazienti con diabete.

Effetto del trattamento della celiachia in pazienti diabetici-celiaci di età pediatrica

Iafusco Dario
;
2012

Abstract

Il diabete e la celiachia sono due patologie autoimmuni che, sovente, possono associarsi nello stesso soggetto. Il 6% dei pazienti con diabete mellito tipo 1, infatti, può sviluppare la celiachia. Scopo del nostro lavoro è stato quello di studiare l’effetto della celiachia e del suo trattamento sui parametri auxologici e sull’equilibrio glico-metabolico in pazienti con diabete e celiachia paragonati a pazienti con solo diabete. Il BMI e la media annuale dell’emoglobina glicosilata (HbA1c) e della dose insulinica sono stati rilevati in 50 pazienti (25 F e 25 M) (Gruppo A) in buon compenso metabolico (HbA1c<8,5%) di età compresa tra 17,1+6,1 e con diabete insorto all’età di 6,2+4 anni dal momento della diagnosi di celiachia (T0) posta sulla base della positività dei markers autoimmuni e della biopsia duodenale e ogni anno per 4 anni (T1,T2,T3 e T4). Tali parametri sono stati, quindi, paragonati a quelli di 50 pazienti, con solo diabete (Gruppo B), in buon compenso metabolico (HbA1c < 8,5%) paragonabili per età, sesso, durata del diabete (età 16,8+6,7 durata 10+3 aa). Nel Gruppo A si è assistito ad un aumento lineare dello z-score del BMI (incremento medio z-score 0,2) dal T0 al T4 (t student per dati appaiati <0,005) cosa che non è avvenuta nel Gruppo B. Il Gruppo A rispetto al Gruppo B ha mostrato una dose insulinica significativamente superiore a ciascun tempo (p<0,005). Sia nel Gruppo A che nel Gruppo B non si è rilevato un aumento dell’HbA1c nel tempo ed i valori dei due gruppi non erano significativamente diversi. L’aumento del BMI e della dose insulinica nei pazienti affetti da entrambe le patologie potrebbero essere dovuti, almeno all’inizio del trattamento con dieta senza glutine, al migliorato assorbimento intestinale secondario alla correzione del danno mucosale. Tuttavia tale incremento si mantiene nel tempo e la differenza tra celiaci e non celiaci è ancora significativa dopo 4 anni. Ciò potrebbe dipendere dal fatto che i prodotti senza glutine forniscono un apporto calorico superiore a quelli glutinati. Inoltre contengono più carboidrati per metabolizzare i quali è necessaria una dose insulinica maggiore. L’aumentato assorbimento, l’aumentato intake di carboidrati, l’aumentata insulinizzazione ed, infine, l’aumentato intake energetico possono spiegare i risultati ottenuti.E’ auspicabile che i progressi della ricerca merceologica possano portare alla formulazione di preparati senza glutine che siano più adatti a pazienti con diabete.
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