Percorrendo il Pais Vasco, si avverte che “l'aria archetipa” descritta da La Rochelle nel 1939 in Gilles, tuttora permea l'architettura vernacolare di quei luoghi, parte integrante del paesaggio e del carattere della regione. Gli edifici hanno saputo adeguarsi al cambiamento degli stili, delle esigenze della produzione agricola e della vita domestica, e hanno sempre mantenuto l’inscindibile legame con il territorio che li contraddistingue, sfoggiando una capacità di adattamento che oggi definiremmo “smart”. L’architettura vernacolare basca, di cui in questo volume si tratteggiano gli aspetti tipologici e tecnologici, non ha seguito capricci o mode ma, evolvendosi nel tempo in maniera quasi impercettibile, ha saputo commisurarsi alle dimensioni ed ai bisogni umani, esprimendosi con equilibrio e il minimo dispendio di materiali ed energia. Questa architettura spontanea, conseguenza delle risposte razionali dell’uomo alle limitazioni imposte dalla natura su un arco di tempo più o meno lungo, si realizza quindi come un'architettura di umiltà e rispetto, piuttosto che un'architettura di orgogliosa prevaricazione.

Architettura senza architetti nel Pais Vasco Una declinazione del vernacolo europeo

Luigi Mollo
2020

Abstract

Percorrendo il Pais Vasco, si avverte che “l'aria archetipa” descritta da La Rochelle nel 1939 in Gilles, tuttora permea l'architettura vernacolare di quei luoghi, parte integrante del paesaggio e del carattere della regione. Gli edifici hanno saputo adeguarsi al cambiamento degli stili, delle esigenze della produzione agricola e della vita domestica, e hanno sempre mantenuto l’inscindibile legame con il territorio che li contraddistingue, sfoggiando una capacità di adattamento che oggi definiremmo “smart”. L’architettura vernacolare basca, di cui in questo volume si tratteggiano gli aspetti tipologici e tecnologici, non ha seguito capricci o mode ma, evolvendosi nel tempo in maniera quasi impercettibile, ha saputo commisurarsi alle dimensioni ed ai bisogni umani, esprimendosi con equilibrio e il minimo dispendio di materiali ed energia. Questa architettura spontanea, conseguenza delle risposte razionali dell’uomo alle limitazioni imposte dalla natura su un arco di tempo più o meno lungo, si realizza quindi come un'architettura di umiltà e rispetto, piuttosto che un'architettura di orgogliosa prevaricazione.
2020
978-620-2-08825-1
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