La vicenda della seta nel Regno di Napoli rappresenta l’esempio paradigmatico del punto di equilibrio tra agricoltura, produzione e commercio, e può essere considerata sul finire del Seicento e per tutto il XVIII secolo il campo di sperimentazione delle differenti visioni formali e sostanziali di un’economia ancòra incagliata nei rapporti sociali. In questa peculiare situazione si tenterà di ricostruire in chiave problematica, proprio attraverso la produzione della seta, alcuni dei tentativi, autorevoli o autoritari, di innovare il sistema economico, come l’inedito Parere di Francesco Ventura per la fabrica de’ Drappi di Seta nella Città di Napoli del 1749, oppure l’impegno diretto di Ferdinando IV per la Colonia manifatturiera di San Leucio. Quest’ultima impresa, in particolare, servì ad alimentare la speranza in un programma che fu letto come un esperimento di riforme economiche e sociali realizzato per San Leucio anche se proiettato verso il futuro del Regno. Funzionali a questo scopo furono sia l’impianto stesso del Codice leuciano che le interpretazioni che ne seguirono nel breve e nel lungo periodo come dimostra anche l’inedito manoscritto anonimo che propone un RAGIONAMENTO su talune leggi di successione stabilite per la popolazione di s. Leucio da Ferdinando IV re delle due sicilie.
La via della seta nel Regno di Napoli. Dalle politiche mercantilistiche alle riforme borboniche
antonio tisci
2020
Abstract
La vicenda della seta nel Regno di Napoli rappresenta l’esempio paradigmatico del punto di equilibrio tra agricoltura, produzione e commercio, e può essere considerata sul finire del Seicento e per tutto il XVIII secolo il campo di sperimentazione delle differenti visioni formali e sostanziali di un’economia ancòra incagliata nei rapporti sociali. In questa peculiare situazione si tenterà di ricostruire in chiave problematica, proprio attraverso la produzione della seta, alcuni dei tentativi, autorevoli o autoritari, di innovare il sistema economico, come l’inedito Parere di Francesco Ventura per la fabrica de’ Drappi di Seta nella Città di Napoli del 1749, oppure l’impegno diretto di Ferdinando IV per la Colonia manifatturiera di San Leucio. Quest’ultima impresa, in particolare, servì ad alimentare la speranza in un programma che fu letto come un esperimento di riforme economiche e sociali realizzato per San Leucio anche se proiettato verso il futuro del Regno. Funzionali a questo scopo furono sia l’impianto stesso del Codice leuciano che le interpretazioni che ne seguirono nel breve e nel lungo periodo come dimostra anche l’inedito manoscritto anonimo che propone un RAGIONAMENTO su talune leggi di successione stabilite per la popolazione di s. Leucio da Ferdinando IV re delle due sicilie.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.