Il testo affronta una profonda riflessione sul ruolo dell’architettura contemporanea in un’epoca segnata da incertezze, crisi ecologiche e perdita di significato sociale. L’autore denuncia il degrado dell’architettura come disciplina e pratica, evidenziando come le attuali dinamiche – costruire senza scopo, progettare senza finire, o creare spazi già destinati al degrado – abbiano portato a un’architettura priva di visione e lontana dai bisogni umani. In risposta a questo pessimismo, il libro propone una radicale inversione di tendenza: un approccio basato su una "dark ecology" che manipoli la materia in modo visionario, superando le tendenze omologanti e ipocritamente ecologiche. L’autore richiama l’importanza del disegno e della narrazione come strumenti per immaginare nuove forme architettoniche, ispirate alla letteratura, alla cultura e alla storia. Attraverso un innovativo laboratorio didattico, docenti tutor e studenti hanno trasformato testi letterari in progetti architettonici, esplorando temi universali come il tempo, la mente, il mare, l’avventura e la guerra. Questa metodologia sperimentale dimostra come l’architettura possa trarre nuova linfa da contaminazioni culturali, restituendo alla disciplina il potere di trasformare la materia e immaginare futuri alternativi.

Non c'era una volta. L'architettura verosimile

Gambardella Cherubino
2020

Abstract

Il testo affronta una profonda riflessione sul ruolo dell’architettura contemporanea in un’epoca segnata da incertezze, crisi ecologiche e perdita di significato sociale. L’autore denuncia il degrado dell’architettura come disciplina e pratica, evidenziando come le attuali dinamiche – costruire senza scopo, progettare senza finire, o creare spazi già destinati al degrado – abbiano portato a un’architettura priva di visione e lontana dai bisogni umani. In risposta a questo pessimismo, il libro propone una radicale inversione di tendenza: un approccio basato su una "dark ecology" che manipoli la materia in modo visionario, superando le tendenze omologanti e ipocritamente ecologiche. L’autore richiama l’importanza del disegno e della narrazione come strumenti per immaginare nuove forme architettoniche, ispirate alla letteratura, alla cultura e alla storia. Attraverso un innovativo laboratorio didattico, docenti tutor e studenti hanno trasformato testi letterari in progetti architettonici, esplorando temi universali come il tempo, la mente, il mare, l’avventura e la guerra. Questa metodologia sperimentale dimostra come l’architettura possa trarre nuova linfa da contaminazioni culturali, restituendo alla disciplina il potere di trasformare la materia e immaginare futuri alternativi.
2020
978-88-6242-302-1
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/424389
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