Introduzione I principali fattori di rischio di frattura sono rappresentati da un’alterata densità dell’osso, l’età, le cadute e la presenza di pregresse fratture. Numerosi studi hanno evidenziato che la presenza e soprattutto la gravità delle fratture vertebrali da fragilità possono aumentare il rischio di sviluppare nuove fratture vertebrali. Pochi studi invece hanno valutato il rischio di sviluppare fratture in altre sedi in pazienti con almeno una frattura vertebrale. L’obiettivo primario del nostro studio è stato investigare la correlazione tra la severità delle fratture vertebrali da fragilità e la presenza di concomitanti fratture non vertebrali. L’obiettivo secondario è stato valutare la correlazione tra fratture vertebrali e non vertebrali, escludendo le fratture femorali. Metodi Abbiamo analizzato in modo retrospettivo i dati clinici e densitometrici di soggetti di entrambi i sessi con almeno una deformità vertebrale riscontrata all’esame morfometrico. La gravità e il numero di tali deformità sono stati quantificati utilizzando lo spine deformity index (SDI). I pazienti sono stati successivamente divisi in 2 gruppi: soggetti con SDI ≤2 e soggetti con SDI ≥3. In entrambi i gruppi abbiamo valutato il rischio di fratture extra-vertebrali nei pazienti che avevano già subito fratture vertebrali (estremo prossimale di omero, polso, estremo prossimale di femore, coste, bacino etc.). Risultati La nostra popolazione era costituita da 497 soggetti (età media 67,14±10,51 DS). I pazienti con uno SDI uguale o superiore a 3 (49%) avevano un rischio significativamente aumentato di avere una frattura non vertebrale (Odds Ratio age adjusted: 1,496 IC 95%: 1,032-2,168), che veniva conservato anche escludendo le fratture di femore (Odds Ratio age adjusted 1,483 IC 95%: 1,007-2,184). Bibliografia Gallagher JC et al. Teriparatide reduces the fracture risk associated with increasing number and severity of osteoporotic fractures. J Clin Endocrinol Metab. 2005 Mar;90(3):1583-7

PREVALENZA DELLE FRATTURE IN ALTRE SEDI IN PAZIENTI CON FRATTURE VERTEBRALI: UNO STUDIO RETROSPETTIVO

Moretti A;F. Gimigliano;G. Iolascon
2015

Abstract

Introduzione I principali fattori di rischio di frattura sono rappresentati da un’alterata densità dell’osso, l’età, le cadute e la presenza di pregresse fratture. Numerosi studi hanno evidenziato che la presenza e soprattutto la gravità delle fratture vertebrali da fragilità possono aumentare il rischio di sviluppare nuove fratture vertebrali. Pochi studi invece hanno valutato il rischio di sviluppare fratture in altre sedi in pazienti con almeno una frattura vertebrale. L’obiettivo primario del nostro studio è stato investigare la correlazione tra la severità delle fratture vertebrali da fragilità e la presenza di concomitanti fratture non vertebrali. L’obiettivo secondario è stato valutare la correlazione tra fratture vertebrali e non vertebrali, escludendo le fratture femorali. Metodi Abbiamo analizzato in modo retrospettivo i dati clinici e densitometrici di soggetti di entrambi i sessi con almeno una deformità vertebrale riscontrata all’esame morfometrico. La gravità e il numero di tali deformità sono stati quantificati utilizzando lo spine deformity index (SDI). I pazienti sono stati successivamente divisi in 2 gruppi: soggetti con SDI ≤2 e soggetti con SDI ≥3. In entrambi i gruppi abbiamo valutato il rischio di fratture extra-vertebrali nei pazienti che avevano già subito fratture vertebrali (estremo prossimale di omero, polso, estremo prossimale di femore, coste, bacino etc.). Risultati La nostra popolazione era costituita da 497 soggetti (età media 67,14±10,51 DS). I pazienti con uno SDI uguale o superiore a 3 (49%) avevano un rischio significativamente aumentato di avere una frattura non vertebrale (Odds Ratio age adjusted: 1,496 IC 95%: 1,032-2,168), che veniva conservato anche escludendo le fratture di femore (Odds Ratio age adjusted 1,483 IC 95%: 1,007-2,184). Bibliografia Gallagher JC et al. Teriparatide reduces the fracture risk associated with increasing number and severity of osteoporotic fractures. J Clin Endocrinol Metab. 2005 Mar;90(3):1583-7
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