Introduzione: Le fratture da fragilità sono tra le principali cause di disabilità e morte [1,2] nella popolazione dei paesi occidentali. L’Italia è uno dei paesi con la più alta aspettativa di vita nel mondo e l’incremento della vita media si associa ad una maggiore fragilità negli anziani e ad una più alta prevalenza delle malattie cronico-degenerative, inclusa l’osteoporosi [3]. Lo scopo del nostro studio era di valutare le comorbidità in una popolazione con fratture da fragilità, afferente ad ambulatori specializzati nella gestione del paziente osteoporotico, in Regione Campania. Materiali e metodi: Abbiamo condotto un’indagine conoscitiva sul territorio della Regione Campania per conto del Gruppo Interdisciplinare per lo Studio delle Malattie Osteoarticolari (GISMOA) coinvolgendo 11 centri specializzati per la cura dell’osteoporosi. Abbiamo chiesto a ciascun specialista di raccogliere dati su pazienti osteoporotici con età >50 anni. A ciascun paziente è stato somministrato un questionario che includeva: domande sulla propria storia clinica, la valutazione delle comorbidità mediante la Comorbidity Illness Rating Scale (CIRS), il numero ed il tipo delle fratture da fragilità. Risultati: Delle 845 schede pervenuteci, ne abbiamo escluse 159 o perché i pazienti non rispondevano ai criteri di inclusione o perché i dati erano incompleti. Pertanto è stata eseguita un’analisi dei dati su 686 pazienti, di questi 665 (96.93%) erano donne con un’età media di 66,3 anni (min. 50 anni e max. 87 anni); 364 (53.1%) presentavano una storia di frattura da fragilità e 62 (9%) avevano più di una frattura. In particolare 189 (51.9%) pazienti riportavano una storia di frattura vertebrale, 32 (8.8%) di frattura di femore, 10 (2.7%) di frattura di bacino (branca ischio-pubica e/o ileo-pubica); 31 (8.5%) di frattura di omero, 99 (27.2%) di frattura di polso e 11 (3%) presentavano sia frattura vertebrale che quella di femore. Per tutti i pazienti è stata calcolata la media del valore dell’Indice di Comorbidità (C.I) e dell’Indice di Severità (S.I.). Nei pazienti con una frattura vertebrale questi indici erano rispettivamente di 1.04 (min 0, max 8) e di 1.19 (min. 1, max 2.46). La media del C.I. e del S.I. nei pazienti con fratture vertebrali multiple era rispettivamente di 1.78 (min. , max ) e di 1.19 (min. , max ). La media del C.I. e del S.I. nei pazienti con una frattura di femore era rispettivamente di 1.73 (min. 0, max 5) e di 1.38 (min. 1, max 1.77); la media del valore di C.I. e del S.I. nei pazienti con entrambe la frattura di femore e le fratture vertebrali erano rispettivamente di 2.54 (min. 1, max 5) e di 1.61 (min. 1.15, max 2.15). C.I.: Comorbidity Index S.I.: Severity Index Discussione: Nella coorte in esame, la frequenza dei pazienti con fratture multiple da fragilità è del 9%. Il numero delle comorbidità risulta essere più consistente nei pazienti con frattura di femore associata a fratture vertebrali multiple, mentre i dati relativi al numero delle comorbidità nei gruppi di pazienti con fratture vertebrali multiple o frattura di femore risultano essere sovrapponibili. Dall’osservazione della distribuzione della gravità delle comorbidità nel campione con frattura di femore associata a fratture vertebrali multiple rispetto al campione con la sola frattura di femore, si nota come essa abbia un peso maggiore nei soggetti che presentano entrambi gli eventi fratturativi. Dall’elaborazione dei dati emerge una gravità delle comorbidità inferiore sia per i pz con singola frattura vertebrale che per quelli con fratture vertebrali multiple. La distribuzione della gravità delle comorbidità nel campione con fratture vertebrali multiple risulta essere sovrapponibile a quella del campione dei pazienti con frattura di femore.112 Conclusioni: I nostri risultati confermano che la comorbidità è la maggiore problematica nei pazienti con una storia di osteoporosi severa, caratterizzata quindi dalla presenza di fratture vertebrali multiple e/o di femore. La frattura di femore di per sé, rappresenta un elemento condizionante lo stato clinico globale del paziente in termini di rischio di mortalità e di disabilità grave, poiché si accompagna, come conseguenza o come causa, ad una rilevante comorbidità. Riteniamo che un’accurata gestione delle comorbidità dovrebbe essere sempre presa in considerazione nel trattamento globale del paziente con frattura da fragilità. Bibliografia 1. The New England Journal of Medicine, Screening for Osteoporosis. Lawrence G. Raisz, M.D.. N.Engl J Med 2005; 353: 164-71. 2. Department of Health and Human Services. Bone Health and Osteoporosis: a report of the the Surgeon General. Rockville, Md.: Office of the Surgeon General, 2004. 3. National Institute for Statistics. Italian Statistics 2005. Rome: National Institute for Statistics; 2005.

La comorbidità nei pazienti con fratture da fragilità: studio su una coorte di pazienti in Regione Campania

MORETTI A;F Gimigliano;G Iolascon
2012

Abstract

Introduzione: Le fratture da fragilità sono tra le principali cause di disabilità e morte [1,2] nella popolazione dei paesi occidentali. L’Italia è uno dei paesi con la più alta aspettativa di vita nel mondo e l’incremento della vita media si associa ad una maggiore fragilità negli anziani e ad una più alta prevalenza delle malattie cronico-degenerative, inclusa l’osteoporosi [3]. Lo scopo del nostro studio era di valutare le comorbidità in una popolazione con fratture da fragilità, afferente ad ambulatori specializzati nella gestione del paziente osteoporotico, in Regione Campania. Materiali e metodi: Abbiamo condotto un’indagine conoscitiva sul territorio della Regione Campania per conto del Gruppo Interdisciplinare per lo Studio delle Malattie Osteoarticolari (GISMOA) coinvolgendo 11 centri specializzati per la cura dell’osteoporosi. Abbiamo chiesto a ciascun specialista di raccogliere dati su pazienti osteoporotici con età >50 anni. A ciascun paziente è stato somministrato un questionario che includeva: domande sulla propria storia clinica, la valutazione delle comorbidità mediante la Comorbidity Illness Rating Scale (CIRS), il numero ed il tipo delle fratture da fragilità. Risultati: Delle 845 schede pervenuteci, ne abbiamo escluse 159 o perché i pazienti non rispondevano ai criteri di inclusione o perché i dati erano incompleti. Pertanto è stata eseguita un’analisi dei dati su 686 pazienti, di questi 665 (96.93%) erano donne con un’età media di 66,3 anni (min. 50 anni e max. 87 anni); 364 (53.1%) presentavano una storia di frattura da fragilità e 62 (9%) avevano più di una frattura. In particolare 189 (51.9%) pazienti riportavano una storia di frattura vertebrale, 32 (8.8%) di frattura di femore, 10 (2.7%) di frattura di bacino (branca ischio-pubica e/o ileo-pubica); 31 (8.5%) di frattura di omero, 99 (27.2%) di frattura di polso e 11 (3%) presentavano sia frattura vertebrale che quella di femore. Per tutti i pazienti è stata calcolata la media del valore dell’Indice di Comorbidità (C.I) e dell’Indice di Severità (S.I.). Nei pazienti con una frattura vertebrale questi indici erano rispettivamente di 1.04 (min 0, max 8) e di 1.19 (min. 1, max 2.46). La media del C.I. e del S.I. nei pazienti con fratture vertebrali multiple era rispettivamente di 1.78 (min. , max ) e di 1.19 (min. , max ). La media del C.I. e del S.I. nei pazienti con una frattura di femore era rispettivamente di 1.73 (min. 0, max 5) e di 1.38 (min. 1, max 1.77); la media del valore di C.I. e del S.I. nei pazienti con entrambe la frattura di femore e le fratture vertebrali erano rispettivamente di 2.54 (min. 1, max 5) e di 1.61 (min. 1.15, max 2.15). C.I.: Comorbidity Index S.I.: Severity Index Discussione: Nella coorte in esame, la frequenza dei pazienti con fratture multiple da fragilità è del 9%. Il numero delle comorbidità risulta essere più consistente nei pazienti con frattura di femore associata a fratture vertebrali multiple, mentre i dati relativi al numero delle comorbidità nei gruppi di pazienti con fratture vertebrali multiple o frattura di femore risultano essere sovrapponibili. Dall’osservazione della distribuzione della gravità delle comorbidità nel campione con frattura di femore associata a fratture vertebrali multiple rispetto al campione con la sola frattura di femore, si nota come essa abbia un peso maggiore nei soggetti che presentano entrambi gli eventi fratturativi. Dall’elaborazione dei dati emerge una gravità delle comorbidità inferiore sia per i pz con singola frattura vertebrale che per quelli con fratture vertebrali multiple. La distribuzione della gravità delle comorbidità nel campione con fratture vertebrali multiple risulta essere sovrapponibile a quella del campione dei pazienti con frattura di femore.112 Conclusioni: I nostri risultati confermano che la comorbidità è la maggiore problematica nei pazienti con una storia di osteoporosi severa, caratterizzata quindi dalla presenza di fratture vertebrali multiple e/o di femore. La frattura di femore di per sé, rappresenta un elemento condizionante lo stato clinico globale del paziente in termini di rischio di mortalità e di disabilità grave, poiché si accompagna, come conseguenza o come causa, ad una rilevante comorbidità. Riteniamo che un’accurata gestione delle comorbidità dovrebbe essere sempre presa in considerazione nel trattamento globale del paziente con frattura da fragilità. Bibliografia 1. The New England Journal of Medicine, Screening for Osteoporosis. Lawrence G. Raisz, M.D.. N.Engl J Med 2005; 353: 164-71. 2. Department of Health and Human Services. Bone Health and Osteoporosis: a report of the the Surgeon General. Rockville, Md.: Office of the Surgeon General, 2004. 3. National Institute for Statistics. Italian Statistics 2005. Rome: National Institute for Statistics; 2005.
2012
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/419642
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