La rifunzionalizzazione, anche di edifici di storica costituzione, individua oggi una sorta di disciplina autonoma, all’interno della quale, secondo pratiche di crescente manipolazione del costruito, convivono procedure molto diversificate, dalla conservazione alla sostituzione. Tale è il cosiddetto adaptive reuse, che tanto successo riscuote nel mondo cosiddetto ‘avanzato’, persino nel trattamento di manufatti eccezionalmente ‘sensibili’ sul piano della significazione. Le differenze tra un approccio propriamente conservativo e uno finalizzato al ‘riuso adattivo’ della risorsa storica emergono particolarmente nella riconversione degli organismi religiosi, soprattutto chiese, negli ultimi tempi, massicciamente investite da fenomeni di abbandono, tanto da spingere alcuni enti internazionali, in specie religiosi, a stilare documenti e linee-guida per disciplinare, entro certi limiti, tale riuso. Per massimizzare la permanenza nel tempo dei ‘valori’ materiali e immateriali di cui questi manufatti sono portatori attraverso compatibili strategie di riconversione, coniugando didattica e ricerca, lo studio si è rivolto all’analisi di un caso concreto. Coordinando conservazione e progettazione architettonica, si è elaborato un progetto di conservazione e riuso per l’ex-chiesa di S. Maria della Purità a Giugliano (NA). L’organismo, opera di D.A. Vaccaro, è stato indagato adottando il classico approccio del restauro architettonico, con metodiche di ricerca e rilievo dirette e indirette. Coordinando la massimizzazione della permanenza materiale della risorsa alle esigenze della locale comunità, in un’ottica di sostenibilità culturale e sociale, il nuovo uso è stato, poi, determinato, definendo le ‘aggiunte’ compatibilmente alla conservazione dell’assetto attuale in forme chiaramente distinguibili dall’antico e strutturalmente indipendenti. Si è inteso così garantire al manufatto un futuro coerente con il mantenimento della sua identità, incrementandone i ‘valori’ con apporti di novità finalizzati anche alla migliore comprensione dei suoi significati.

Le sfide del riuso: memoria e futuro degli organismi religiosi in abbandono

D'Aprile Marina
2019

Abstract

La rifunzionalizzazione, anche di edifici di storica costituzione, individua oggi una sorta di disciplina autonoma, all’interno della quale, secondo pratiche di crescente manipolazione del costruito, convivono procedure molto diversificate, dalla conservazione alla sostituzione. Tale è il cosiddetto adaptive reuse, che tanto successo riscuote nel mondo cosiddetto ‘avanzato’, persino nel trattamento di manufatti eccezionalmente ‘sensibili’ sul piano della significazione. Le differenze tra un approccio propriamente conservativo e uno finalizzato al ‘riuso adattivo’ della risorsa storica emergono particolarmente nella riconversione degli organismi religiosi, soprattutto chiese, negli ultimi tempi, massicciamente investite da fenomeni di abbandono, tanto da spingere alcuni enti internazionali, in specie religiosi, a stilare documenti e linee-guida per disciplinare, entro certi limiti, tale riuso. Per massimizzare la permanenza nel tempo dei ‘valori’ materiali e immateriali di cui questi manufatti sono portatori attraverso compatibili strategie di riconversione, coniugando didattica e ricerca, lo studio si è rivolto all’analisi di un caso concreto. Coordinando conservazione e progettazione architettonica, si è elaborato un progetto di conservazione e riuso per l’ex-chiesa di S. Maria della Purità a Giugliano (NA). L’organismo, opera di D.A. Vaccaro, è stato indagato adottando il classico approccio del restauro architettonico, con metodiche di ricerca e rilievo dirette e indirette. Coordinando la massimizzazione della permanenza materiale della risorsa alle esigenze della locale comunità, in un’ottica di sostenibilità culturale e sociale, il nuovo uso è stato, poi, determinato, definendo le ‘aggiunte’ compatibilmente alla conservazione dell’assetto attuale in forme chiaramente distinguibili dall’antico e strutturalmente indipendenti. Si è inteso così garantire al manufatto un futuro coerente con il mantenimento della sua identità, incrementandone i ‘valori’ con apporti di novità finalizzati anche alla migliore comprensione dei suoi significati.
2019
978-88-909054-9-0
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/419588
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