Tesi sostenuta Nelle città vive il 50% della popolazione mondiale, in Europa questa percentuale sale all'80%, quasi il 70% delle emissioni nocive è causato dalle città anche se le aree urbanizzate occupano solo il 2% della superficie terrestre, secondo le Nazioni Unite, entro il 2030 il 59% della popolazione mondiale si concentrerà nelle aree urbane [Global Report on Human Settlements 2011]. L'uso/consumo di suolo modifica anche l'equilibrio dell'ecosistema territoriale, questi effetti non sono sempre immediatamente evidenti, si manifestano dopo molto tempo e/o in luoghi lontani da dove si è verificato l'uso/consumo di suolo. Gli effetti ambientali sono riconoscibili su: ciclo del carbonio (aumento delle emissioni di gas serra), ciclo dell'acqua (aumento del rischio di inondazioni e alluvioni in aree densamente popolate), ciclo del clima (aumento della temperatura nelle aree urbane e periurbane), biodiversità (estinzione di migliaia di specie che vivono nel suolo in grado di inattivare i contaminanti presenti nel suolo). Per questi motivi la battaglia per uno sviluppo sostenibile va combattuta nei territori antropizzati della complessità contemporanea [Roberts P., Skykes H., Urban regeneration. A handbook, 1988]. Esistono due categorie di interventi per contrastare questi effetti e/o per incidere sulle cause a breve e a lungo termine: le azioni di compensazione puntano a mitigare gli effetti mentre le misure preventive sono finalizzate ad affrontarne le cause, entrambe rappresentano gli obiettivi della pianificazione urbana che, a tal fine, deve rinnovare metodi, tecniche e strumenti tradizionali verso l’Eco-Planning. Principali argomentazioni La sostenibilità in ambiente antropizzato/urbano si connota tramite tre indicatori principali: il livello di rinnovabilità delle fonti energetiche prelevate dall’esterno, il rendimento delle trasformazioni interne alla città, il livello di inquinamento da calore, da rumore, da anidride carbonica, da rifiuti. Il ritorno all’equilibrio uomo-natura presuppone il rinnovamento della pianificazione fisica e l’individuazione di nuove tecniche per il progetto della città sostenibile mediante il ripensamento, in senso collaborativo, delle relazioni socio-economiche e dell’uso delle tecnologie. L’Eco-Planning dovrà fondare su procedure di costruzione derivanti: dall’integrazione delle analisi urbanistiche tradizionali con le analisi per cicli, in grado di ricostruire il modello eco-sistemico della città, dalla conoscenza dei limiti della crescita urbana, che ponga fine all’espansione incontrollata e omologante, dalla concezione dell’insediamento come sistema urbano vivente, che superi la concezione del verde urbano come spazio residuale e promuova la città a luogo di integrazione tra naturalità e artificialità in armonico equilibrio, dall’autodeterminazione delle comunità locali e dalla conoscenza dei comportamenti sociali per avviare la città verso un’identità multietnica che permetta ai forti e ai deboli di convivere con pari dignità, dalla qualità urbana come elemento fondativo irrinunciabile [Colombo L., Il metodo in Urbanistica. Tradizione e rinnovamento nel piano,1998, pp. 158-162]. Metodologia/Caso di Studio/Comparazioni, etc. Domini della ricerca: Literature review. Strategia della ricerca: Correlational reserch [Groat & Wang 2002/2013]. Esiti attesi Il paper, al fine di contribuire al dibattito sulla formalizzazione di nuove tecniche di Eco-Planning, propone possibili linee guida sia interventi finalizzati alla mitigazione degli effetti che per incidere sulle cause del fenomeno. Le prime con un orizzonte temporale, di breve durata, potrebbero entrare nelle scelte dei piani operativi comunali e provinciali mentre le seconde, di lungo periodo, dovrebbero entrare a fare parte delle invarianti strutturali dei piani di area vasta.

CONSUMO DI SUOLO VERSUS ECO-PLANNING

LOSCO S.
Conceptualization
;
de BIASE C.
Conceptualization
2023

Abstract

Tesi sostenuta Nelle città vive il 50% della popolazione mondiale, in Europa questa percentuale sale all'80%, quasi il 70% delle emissioni nocive è causato dalle città anche se le aree urbanizzate occupano solo il 2% della superficie terrestre, secondo le Nazioni Unite, entro il 2030 il 59% della popolazione mondiale si concentrerà nelle aree urbane [Global Report on Human Settlements 2011]. L'uso/consumo di suolo modifica anche l'equilibrio dell'ecosistema territoriale, questi effetti non sono sempre immediatamente evidenti, si manifestano dopo molto tempo e/o in luoghi lontani da dove si è verificato l'uso/consumo di suolo. Gli effetti ambientali sono riconoscibili su: ciclo del carbonio (aumento delle emissioni di gas serra), ciclo dell'acqua (aumento del rischio di inondazioni e alluvioni in aree densamente popolate), ciclo del clima (aumento della temperatura nelle aree urbane e periurbane), biodiversità (estinzione di migliaia di specie che vivono nel suolo in grado di inattivare i contaminanti presenti nel suolo). Per questi motivi la battaglia per uno sviluppo sostenibile va combattuta nei territori antropizzati della complessità contemporanea [Roberts P., Skykes H., Urban regeneration. A handbook, 1988]. Esistono due categorie di interventi per contrastare questi effetti e/o per incidere sulle cause a breve e a lungo termine: le azioni di compensazione puntano a mitigare gli effetti mentre le misure preventive sono finalizzate ad affrontarne le cause, entrambe rappresentano gli obiettivi della pianificazione urbana che, a tal fine, deve rinnovare metodi, tecniche e strumenti tradizionali verso l’Eco-Planning. Principali argomentazioni La sostenibilità in ambiente antropizzato/urbano si connota tramite tre indicatori principali: il livello di rinnovabilità delle fonti energetiche prelevate dall’esterno, il rendimento delle trasformazioni interne alla città, il livello di inquinamento da calore, da rumore, da anidride carbonica, da rifiuti. Il ritorno all’equilibrio uomo-natura presuppone il rinnovamento della pianificazione fisica e l’individuazione di nuove tecniche per il progetto della città sostenibile mediante il ripensamento, in senso collaborativo, delle relazioni socio-economiche e dell’uso delle tecnologie. L’Eco-Planning dovrà fondare su procedure di costruzione derivanti: dall’integrazione delle analisi urbanistiche tradizionali con le analisi per cicli, in grado di ricostruire il modello eco-sistemico della città, dalla conoscenza dei limiti della crescita urbana, che ponga fine all’espansione incontrollata e omologante, dalla concezione dell’insediamento come sistema urbano vivente, che superi la concezione del verde urbano come spazio residuale e promuova la città a luogo di integrazione tra naturalità e artificialità in armonico equilibrio, dall’autodeterminazione delle comunità locali e dalla conoscenza dei comportamenti sociali per avviare la città verso un’identità multietnica che permetta ai forti e ai deboli di convivere con pari dignità, dalla qualità urbana come elemento fondativo irrinunciabile [Colombo L., Il metodo in Urbanistica. Tradizione e rinnovamento nel piano,1998, pp. 158-162]. Metodologia/Caso di Studio/Comparazioni, etc. Domini della ricerca: Literature review. Strategia della ricerca: Correlational reserch [Groat & Wang 2002/2013]. Esiti attesi Il paper, al fine di contribuire al dibattito sulla formalizzazione di nuove tecniche di Eco-Planning, propone possibili linee guida sia interventi finalizzati alla mitigazione degli effetti che per incidere sulle cause del fenomeno. Le prime con un orizzonte temporale, di breve durata, potrebbero entrare nelle scelte dei piani operativi comunali e provinciali mentre le seconde, di lungo periodo, dovrebbero entrare a fare parte delle invarianti strutturali dei piani di area vasta.
2023
978-88-99237-45-5
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