La «democrazia dei superlativi» è quel paese che porta alle urne, per le elezioni politiche, più di 800 milioni di elettori, che abbraccia nel suo corpo sociale la diversità umana e culturale più grande al mondo, in cui si parlano ben 23 «lingue ufficiali» riconosciute dalla Costituzione, in cui convivono a pochi chilometri di distanza metropoli tentacolari da 21 milioni di abitanti ed isolate comunità tribali. Stiamo parlando dell’India, lo Stato nel quale il successo delle idee democratiche ha smentito nefaste previsioni, ribaltato luoghi comuni, aperto nuove frontiere, generando teorie e prassi istituzionali innovative, sogni di riscatto sociale e grandi speranze. In effetti, al di là degli stereotipi che costantemente ci vengono riproposti sul Subcontinente (dalla miseria del suo popolo, alle caste, ai santoni, al paradiso degli hippies) la storia millenaria dell’India e quella della democrazia condividono una «cifra» comune che è quella della società come spazio di convivenza e reciproca accettazione fra diversi, in pratica un memento che ci incita a superare la «paura dell’altro». Studiare l’India, attraverso la concretezza e la problematicità del suo attuale assetto giuridico e politico, significa quindi investire nel dialogo con «l’altro», abbandonando preconcetti metodologici e incrostazioni ideologiche. Durante questo viaggio intellettuale, si scoprirà, ad esempio, che in India partecipano alle elezioni politiche (in percentuale) molti più elettori che negli Stati Uniti o in Gran Bretagna, che i governi indiani dal secondo dopoguerra ad oggi hanno una stabilità nettamente superiore a quelli italiani o francesi, che un cittadino indiano può ricorrere direttamente alla Corte suprema per difendere i suoi diritti fondamentali o per tutelare l’ambiente, senza l’obbligo del patrocinio legale. Questo libro, che rappresenta l’epilogo di un percorso più che ventennale di ricerca dell’autore, condensa in poche pagine una serie di riflessioni sui temi centrali per capire la democrazia e le istituzioni politiche indiane: la storia politica, l’organizzazione costituzionale, il federalismo, la forma di governo, il sistema dei diritti, le istituzioni giurisdizionali.
La democrazia dei superlativi. Il sistema costituzionale dell’India contemporanea
Domenico Amirante
2019
Abstract
La «democrazia dei superlativi» è quel paese che porta alle urne, per le elezioni politiche, più di 800 milioni di elettori, che abbraccia nel suo corpo sociale la diversità umana e culturale più grande al mondo, in cui si parlano ben 23 «lingue ufficiali» riconosciute dalla Costituzione, in cui convivono a pochi chilometri di distanza metropoli tentacolari da 21 milioni di abitanti ed isolate comunità tribali. Stiamo parlando dell’India, lo Stato nel quale il successo delle idee democratiche ha smentito nefaste previsioni, ribaltato luoghi comuni, aperto nuove frontiere, generando teorie e prassi istituzionali innovative, sogni di riscatto sociale e grandi speranze. In effetti, al di là degli stereotipi che costantemente ci vengono riproposti sul Subcontinente (dalla miseria del suo popolo, alle caste, ai santoni, al paradiso degli hippies) la storia millenaria dell’India e quella della democrazia condividono una «cifra» comune che è quella della società come spazio di convivenza e reciproca accettazione fra diversi, in pratica un memento che ci incita a superare la «paura dell’altro». Studiare l’India, attraverso la concretezza e la problematicità del suo attuale assetto giuridico e politico, significa quindi investire nel dialogo con «l’altro», abbandonando preconcetti metodologici e incrostazioni ideologiche. Durante questo viaggio intellettuale, si scoprirà, ad esempio, che in India partecipano alle elezioni politiche (in percentuale) molti più elettori che negli Stati Uniti o in Gran Bretagna, che i governi indiani dal secondo dopoguerra ad oggi hanno una stabilità nettamente superiore a quelli italiani o francesi, che un cittadino indiano può ricorrere direttamente alla Corte suprema per difendere i suoi diritti fondamentali o per tutelare l’ambiente, senza l’obbligo del patrocinio legale. Questo libro, che rappresenta l’epilogo di un percorso più che ventennale di ricerca dell’autore, condensa in poche pagine una serie di riflessioni sui temi centrali per capire la democrazia e le istituzioni politiche indiane: la storia politica, l’organizzazione costituzionale, il federalismo, la forma di governo, il sistema dei diritti, le istituzioni giurisdizionali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.