Spesso definito giurista e politologo, García Pelayo, è in realtà difficilmente collocabile in una precisa categoria. Nel discorso complessivo non bisogna sottovalutare, infatti, la grande propensione verso lo studio della storia medievale e le diverse esperienze con il potere. La sua preparazione storica riguarda anche, in quanto politologo, la convinzione che tali competenze sono funzionali e indispensabili per un’adeguata comprensione della scienza politica. La Ciudad Mercantil medieval, di cui si presenta la traduzione in italiano, riguarda -come specificato nel saggio introduttivo- uno studio relativo alla rinascita dei borghi che si verifica dall’XI secolo mentre altri ne sorgono ex-novo, senza avere precedenti basi romane. Tale processo è generato e governato soprattutto dal risveglio dei commerci. La nuova città diventa luogo di incontro e sede di stanziamento del mercante, nuova figura sociale del tempo. Nel testo proposto l’autore, partendo da una prospettiva storico-giuridica, sembra voler esaminare a fondo diversi processi e, mediante l’attualizzazione degli stessi, rende possibile l’elaborazione di significative riflessioni eventualmente utili anche alla contemporaneità. Partendo da alcuni fondamentali presupposti teorici presi in esame, nella Nota traduttologica si afferma che l’opera è da considerarsi un testo tecnico-scientifico. Facendo riferimento allo schema della “Classificazione Decimale Universale” (CDU) e, quindi, ai criteri della classificazione orizzontale, il testo, dunque, rientra nelle macroaree di Scienze sociali, Economia, Diritto e Storia e, dalla prospettiva della “Classificazione UNESCO”, in quelle di Scienze economiche, Storia, Scienze giuridiche e diritto, Scienze politiche e Sociologia. Per quanto riguarda i criteri di classificazione verticale, invece, il testo è collocabile tra il settore “altamente specializzato” e il settore “semi-specializzato”. Nella traduzione del testo, si è cercato di limitare il più possibile il margine di intraducibilità per preservare il carattere idiomatico della lingua di arrivo e dare coerenza alla traduzione stessa.
La città mercantile medievale
Elvira Falivene
2023
Abstract
Spesso definito giurista e politologo, García Pelayo, è in realtà difficilmente collocabile in una precisa categoria. Nel discorso complessivo non bisogna sottovalutare, infatti, la grande propensione verso lo studio della storia medievale e le diverse esperienze con il potere. La sua preparazione storica riguarda anche, in quanto politologo, la convinzione che tali competenze sono funzionali e indispensabili per un’adeguata comprensione della scienza politica. La Ciudad Mercantil medieval, di cui si presenta la traduzione in italiano, riguarda -come specificato nel saggio introduttivo- uno studio relativo alla rinascita dei borghi che si verifica dall’XI secolo mentre altri ne sorgono ex-novo, senza avere precedenti basi romane. Tale processo è generato e governato soprattutto dal risveglio dei commerci. La nuova città diventa luogo di incontro e sede di stanziamento del mercante, nuova figura sociale del tempo. Nel testo proposto l’autore, partendo da una prospettiva storico-giuridica, sembra voler esaminare a fondo diversi processi e, mediante l’attualizzazione degli stessi, rende possibile l’elaborazione di significative riflessioni eventualmente utili anche alla contemporaneità. Partendo da alcuni fondamentali presupposti teorici presi in esame, nella Nota traduttologica si afferma che l’opera è da considerarsi un testo tecnico-scientifico. Facendo riferimento allo schema della “Classificazione Decimale Universale” (CDU) e, quindi, ai criteri della classificazione orizzontale, il testo, dunque, rientra nelle macroaree di Scienze sociali, Economia, Diritto e Storia e, dalla prospettiva della “Classificazione UNESCO”, in quelle di Scienze economiche, Storia, Scienze giuridiche e diritto, Scienze politiche e Sociologia. Per quanto riguarda i criteri di classificazione verticale, invece, il testo è collocabile tra il settore “altamente specializzato” e il settore “semi-specializzato”. Nella traduzione del testo, si è cercato di limitare il più possibile il margine di intraducibilità per preservare il carattere idiomatico della lingua di arrivo e dare coerenza alla traduzione stessa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.