Abstract: L’ultima parte del volume contiene la nuova edizione commentata della Questio de aqua et terra, questione di filosofia naturale, composta tra il 20 gennaio e il 26 agosto del 1320, in cui è affrontato, secondo un rigoroso procedimento dimostrativo, un problema di cosmologia relativo alla distribuzione delle acque e della terra sul nostro globo. Il testo è tràdito dalla sola stampa, impressa nel 1508 a Venezia, per le cure di G. B. Moncetti, che di fatto costituisce l’archetipo e subentra in luogo dell’originale. Merito del curatore, M. Rinaldi, è di aver ripercorso, sine ira et studio, la questione attributiva, chiarendo che le contraddizioni individuate da B. Nardi possono agevolmente spiegarsi in ragione delle differenze di genere e di statuto testuale tra la Commedia e la Questio, nonché in considerazione della mutata prospettiva, meramente poetica nel poema, scientifica, esplicitamente rivendicata come tale, nel trattato latino. Il corretto inquadramento della questione attributiva è però solo uno dei contributi offerti da questo nuovo commento alla migliore conoscenza e valutazione della Questio. Rilevante appare infatti la contestualizzazione delle posizioni scientifiche espresse da Dante nell’ambito delle coeve dottrine cosmologiche, illustrate con ricorso di prima mano a testi rari e spesso inediti, i piú importanti dei quali appaiono utilmente raccolti nell’appendice che correda l’edizione.
Dante Alighieri, Questio de aqua et terra
Michele Rinaldi
2016
Abstract
Abstract: L’ultima parte del volume contiene la nuova edizione commentata della Questio de aqua et terra, questione di filosofia naturale, composta tra il 20 gennaio e il 26 agosto del 1320, in cui è affrontato, secondo un rigoroso procedimento dimostrativo, un problema di cosmologia relativo alla distribuzione delle acque e della terra sul nostro globo. Il testo è tràdito dalla sola stampa, impressa nel 1508 a Venezia, per le cure di G. B. Moncetti, che di fatto costituisce l’archetipo e subentra in luogo dell’originale. Merito del curatore, M. Rinaldi, è di aver ripercorso, sine ira et studio, la questione attributiva, chiarendo che le contraddizioni individuate da B. Nardi possono agevolmente spiegarsi in ragione delle differenze di genere e di statuto testuale tra la Commedia e la Questio, nonché in considerazione della mutata prospettiva, meramente poetica nel poema, scientifica, esplicitamente rivendicata come tale, nel trattato latino. Il corretto inquadramento della questione attributiva è però solo uno dei contributi offerti da questo nuovo commento alla migliore conoscenza e valutazione della Questio. Rilevante appare infatti la contestualizzazione delle posizioni scientifiche espresse da Dante nell’ambito delle coeve dottrine cosmologiche, illustrate con ricorso di prima mano a testi rari e spesso inediti, i piú importanti dei quali appaiono utilmente raccolti nell’appendice che correda l’edizione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.