La molteplicità dei rischi che interessano il nostro Paese e la fragilità dei sistemi urbani e territoriali esposti richiedono un sostanziale ripensamento degli approcci e degli strumenti finora utilizzati per conoscere, prevenire e mitigare i rischi. Il prevalere di logiche emergenziali, l’elevata frammentazione delle conoscenze, la segmentazione delle competenze e la settorialità degli strumenti hanno, infatti, limitato l’“utilizzabilità” delle conoscenze disponibili nei processi decisionali orientati al governo del territorio e affidato la gestione dei rischi ad ambiti prevalentemente “tecnici”, con una limitata attenzione alla compatibilità tra scelte di uso del suolo e rischi e un ridotto o nullo coinvolgimento delle comunità locali. In questo lavoro, a partire da un approfondimento delle indicazioni fornite dalla Sendai Framework 2015-2030 per accrescere l’efficacia delle politiche di riduzione dei rischi e dall’esame di alcune delle numerose buone pratiche avviate nel corso dell’ultimo decennio in ambito europeo, si focalizza l’attenzione sulla Città Metropolitana di Napoli, area a elevata urbanizzazione e caratterizzata dalla compresenza di molteplici ed eterogenei fattori di rischio, con l’obiettivo di evidenziare i principali gap conoscitivi e le principali barriere che continuano a ostacolare sia un’accurata diagnosi dei rischi che possono interessare il territorio metropolitano sia la piena applicazione dei principi espressi dalla Sendai Framework per garantirne una più efficace gestione.

Conoscenza e gestione dei rischi tra frammentazione e settorialità. Il caso Napoli.

Galderisi A.
;
Limongi G.;
2017

Abstract

La molteplicità dei rischi che interessano il nostro Paese e la fragilità dei sistemi urbani e territoriali esposti richiedono un sostanziale ripensamento degli approcci e degli strumenti finora utilizzati per conoscere, prevenire e mitigare i rischi. Il prevalere di logiche emergenziali, l’elevata frammentazione delle conoscenze, la segmentazione delle competenze e la settorialità degli strumenti hanno, infatti, limitato l’“utilizzabilità” delle conoscenze disponibili nei processi decisionali orientati al governo del territorio e affidato la gestione dei rischi ad ambiti prevalentemente “tecnici”, con una limitata attenzione alla compatibilità tra scelte di uso del suolo e rischi e un ridotto o nullo coinvolgimento delle comunità locali. In questo lavoro, a partire da un approfondimento delle indicazioni fornite dalla Sendai Framework 2015-2030 per accrescere l’efficacia delle politiche di riduzione dei rischi e dall’esame di alcune delle numerose buone pratiche avviate nel corso dell’ultimo decennio in ambito europeo, si focalizza l’attenzione sulla Città Metropolitana di Napoli, area a elevata urbanizzazione e caratterizzata dalla compresenza di molteplici ed eterogenei fattori di rischio, con l’obiettivo di evidenziare i principali gap conoscitivi e le principali barriere che continuano a ostacolare sia un’accurata diagnosi dei rischi che possono interessare il territorio metropolitano sia la piena applicazione dei principi espressi dalla Sendai Framework per garantirne una più efficace gestione.
2017
9788899237127
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/389185
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