Il volume ha preso forma nel 2015, in occasione del primo centenario dell’ingresso dell’Italia nella Grande Guerra. La nota parafrasi del principio enunciato da Publio Flavio Vegezio Renato (ma anche da autori precedenti, come Platone) molto probabilmente agli inizi del V secolo, «ergo qui desiderat pacem, praeparet bellum» (Epitoma rei militaris, III, prologo) è parsa adatta a indicare in questa sede l’attività bellica (o, meglio, la sua predisposizione) solo come un deterrente rispetto a minacce di conquista: e ciò nel tentativo di attenuare, per quanto possibile, il valore negativo di una pratica fra le meno commendevoli per i suoi contenuti di sopraffazione e di violenza funzionali al conseguimento di scopi economici e politici. Grazie alla disponibilità di tanti colleghi del Dipartimento di Lettere e Beni Culturali dell’Università degli Studi della Campania ‘Luigi Vanvitelli’, il tema della guerra viene affrontato da punti di vista diversi: quelli dell’archeologo, dello storico dell’arte, dello storico e del letterato
Si vis pacem, para bellum. La memoria delle armi
M. Rotili;G. Pignatelli Spinazzola
2017
Abstract
Il volume ha preso forma nel 2015, in occasione del primo centenario dell’ingresso dell’Italia nella Grande Guerra. La nota parafrasi del principio enunciato da Publio Flavio Vegezio Renato (ma anche da autori precedenti, come Platone) molto probabilmente agli inizi del V secolo, «ergo qui desiderat pacem, praeparet bellum» (Epitoma rei militaris, III, prologo) è parsa adatta a indicare in questa sede l’attività bellica (o, meglio, la sua predisposizione) solo come un deterrente rispetto a minacce di conquista: e ciò nel tentativo di attenuare, per quanto possibile, il valore negativo di una pratica fra le meno commendevoli per i suoi contenuti di sopraffazione e di violenza funzionali al conseguimento di scopi economici e politici. Grazie alla disponibilità di tanti colleghi del Dipartimento di Lettere e Beni Culturali dell’Università degli Studi della Campania ‘Luigi Vanvitelli’, il tema della guerra viene affrontato da punti di vista diversi: quelli dell’archeologo, dello storico dell’arte, dello storico e del letteratoI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.