I sistemi urbani sembrano oggi sempre più fragili a fronte di eterogenei fattori di pericolosità, da quelli naturali e antropici a quelli connessi al cambiamento climatico: delineare futuri affidabili per le città contemporanee, capaci cioè di garantire la sicurezza dei cittadini a fronte di una crescente complessità degli eventi calamitosi, richiede dunque, in primo luogo, la messa a punto di strumenti concettuali e operativi in grado di rafforzarne le capacità di risposta ai molteplici rischi che ne minacciano l’integrità. Nonostante la complessità dei disastri urbani sia stata riconosciuta nella letteratura internazionale di settore fin dalla fine degli anni Novanta, fino ad oggi si è prestata una limitata attenzione allo sviluppo di approcci alla conoscenza dei rischi adeguati a comprendere tale complessità in grado, cioè, di spostare il focus della conoscenza dallo studio dei singoli fattori di pericolosità alla conoscenza delle caratteristiche –spaziali, funzionali, sociali ed economiche – che rendono i sistemi urbani più o meno vulnerabili agli impatti di eventi calamitosi e alla prefigurazione delle complesse, e quasi sempre inattese, concatenazioni di eventi secondari, impatti e danni, di fronte alle quali comunità e istituzioni sono generalmente impreparati a reagire tempestivamente ed efficacemente. A partire da un approfondimento del tema della complessità dei disastri urbani, dunque, il presente contributo esamina l’adeguatezza degli attuali approcci alla conoscenza del rischio e fornisce alcuni spunti per re-interpretare le analisi di rischio, favorendone la transizione da allegati tecnici elaborati a margine del processo di redazione del piano, a contenuto ‘strutturante’ dell’analisi urbana e territoriale e delle conseguenti scelte di conservazione/riqualificazione/trasformazione del territorio.

Re-interpretare l’analisi di rischio. Quali conoscenze e quali competenze per accrescere la resilienza urbana a fronte di eventi a crescente grado di complessità?

A. Galderisi
2017

Abstract

I sistemi urbani sembrano oggi sempre più fragili a fronte di eterogenei fattori di pericolosità, da quelli naturali e antropici a quelli connessi al cambiamento climatico: delineare futuri affidabili per le città contemporanee, capaci cioè di garantire la sicurezza dei cittadini a fronte di una crescente complessità degli eventi calamitosi, richiede dunque, in primo luogo, la messa a punto di strumenti concettuali e operativi in grado di rafforzarne le capacità di risposta ai molteplici rischi che ne minacciano l’integrità. Nonostante la complessità dei disastri urbani sia stata riconosciuta nella letteratura internazionale di settore fin dalla fine degli anni Novanta, fino ad oggi si è prestata una limitata attenzione allo sviluppo di approcci alla conoscenza dei rischi adeguati a comprendere tale complessità in grado, cioè, di spostare il focus della conoscenza dallo studio dei singoli fattori di pericolosità alla conoscenza delle caratteristiche –spaziali, funzionali, sociali ed economiche – che rendono i sistemi urbani più o meno vulnerabili agli impatti di eventi calamitosi e alla prefigurazione delle complesse, e quasi sempre inattese, concatenazioni di eventi secondari, impatti e danni, di fronte alle quali comunità e istituzioni sono generalmente impreparati a reagire tempestivamente ed efficacemente. A partire da un approfondimento del tema della complessità dei disastri urbani, dunque, il presente contributo esamina l’adeguatezza degli attuali approcci alla conoscenza del rischio e fornisce alcuni spunti per re-interpretare le analisi di rischio, favorendone la transizione da allegati tecnici elaborati a margine del processo di redazione del piano, a contenuto ‘strutturante’ dell’analisi urbana e territoriale e delle conseguenti scelte di conservazione/riqualificazione/trasformazione del territorio.
2017
9788899237097
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/382249
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