Negli ultimi venti anni l’espressione città creativa è diventata una locuzione omnicomprensiva in uso ad architetti, urbanisti, studiosi di scienze sociali, economisti. La sua formulazione individua azioni leggere, soluzioni veloci, strumenti alternativi; comprende aspetti innovativi ed eterodossi, è espressione di originalità e dinamismo, è una promessa di futuro e in quanto tale uno stimolo all’azione. Nello stesso tempo quella della città creativa sembra essere una delle più diffuse retoriche contemporanee, capace di comprendere aspetti come sostenibilità, progresso, sviluppo, democrazia; ormai diventate parole talmente diffuse da non avere più contorni definiti. Ma cosa può offrire il concetto di città creativa per affrontare i problemi delle città? Questo l’interrogativo posto dalla call for papers dal titolo “La città creativa”, promossa da Rossana Galdini del Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche della Sapienza ed Alessandro Marata del Dipartimento Ambiente del Consiglio Nazionale degli Architetti, a studiosi provenienti da diversi ambiti disciplinari. La call e il  workshop di presentazione degli esiti sono stati organizzati nell’ambito della Biennale dello Spazio Pubblico, manifestazione promossa dal Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori, dall’Istituto Nazionale di Urbanistica, dall’Ordine degli Architetti di Roma e dal Dipartimento di Architettura dell’Università Roma TRE, con la collaborazione di UN-Habitat e di ANCI.

"LANDesign®: storicamente-naturalmente-creativamente"

MORELLI, Maria Dolores;MARTUSCIELLO, Sabina
2017

Abstract

Negli ultimi venti anni l’espressione città creativa è diventata una locuzione omnicomprensiva in uso ad architetti, urbanisti, studiosi di scienze sociali, economisti. La sua formulazione individua azioni leggere, soluzioni veloci, strumenti alternativi; comprende aspetti innovativi ed eterodossi, è espressione di originalità e dinamismo, è una promessa di futuro e in quanto tale uno stimolo all’azione. Nello stesso tempo quella della città creativa sembra essere una delle più diffuse retoriche contemporanee, capace di comprendere aspetti come sostenibilità, progresso, sviluppo, democrazia; ormai diventate parole talmente diffuse da non avere più contorni definiti. Ma cosa può offrire il concetto di città creativa per affrontare i problemi delle città? Questo l’interrogativo posto dalla call for papers dal titolo “La città creativa”, promossa da Rossana Galdini del Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche della Sapienza ed Alessandro Marata del Dipartimento Ambiente del Consiglio Nazionale degli Architetti, a studiosi provenienti da diversi ambiti disciplinari. La call e il  workshop di presentazione degli esiti sono stati organizzati nell’ambito della Biennale dello Spazio Pubblico, manifestazione promossa dal Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori, dall’Istituto Nazionale di Urbanistica, dall’Ordine degli Architetti di Roma e dal Dipartimento di Architettura dell’Università Roma TRE, con la collaborazione di UN-Habitat e di ANCI.
2017
978-88-941296-2-5
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/380776
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