L'Atlante dei Catasti storici dei centri urbani di Terra di Lavoro rappresenta ancora oggi, nonostante la conclamata riconoscibilita' dell'area, il passaggio necessario e insostituibile per l'avanzamento degli studi urbani. L'epoca del loro rilevamento consente infatti di cogliere i singoli centri, organicamente relazionati nel fitto reticolo territoriale, come entita' circoscritte e distinte, quadro di riferimento indispensabile per una corretta analisi delle trasformazioni del territorio urbano. Rispetto a altri esempi piu' noti -e piu' antichi- in questi catasti e' stata operata una riduzione significativa che limita la descrizione al rapporto tra i pieni e i vuoti (le cortine e gli alvei) omettendo il rilievo delle emergenze architettoniche: ma proprio per questo sono assimilabili a tavole morfologiche, dove la forma urbana e' isolata come unico tema documentato, riduzione utile e necessaria per risalire all'organizzazione implicita nella struttura. L'occasione di questa raccolta fa riflettere, infine, sulla possibilita' di affrontare una rilettura della realta' territoriale ancorata ai suoi centri storici, in un momento in cui la loro attualita' e' stata rilanciata nello scorso decennio dall'insediamento dei poli universitari: si pone allora il problema della conservazione delle forme urbane e dei manufatti storici (per sottrarli al degrado e alla speculazione, ma anche all'impoverimento di un incontrollato processo di rinnovo edilizio) e del ruolo che le parti storiche possono ancora svolgere in ogni ipotesi di riassetto insediativo del territorio.

Atlante dei catasti storici di Terra di Lavoro 1875-1908

BORRELLI, Marino
2016

Abstract

L'Atlante dei Catasti storici dei centri urbani di Terra di Lavoro rappresenta ancora oggi, nonostante la conclamata riconoscibilita' dell'area, il passaggio necessario e insostituibile per l'avanzamento degli studi urbani. L'epoca del loro rilevamento consente infatti di cogliere i singoli centri, organicamente relazionati nel fitto reticolo territoriale, come entita' circoscritte e distinte, quadro di riferimento indispensabile per una corretta analisi delle trasformazioni del territorio urbano. Rispetto a altri esempi piu' noti -e piu' antichi- in questi catasti e' stata operata una riduzione significativa che limita la descrizione al rapporto tra i pieni e i vuoti (le cortine e gli alvei) omettendo il rilievo delle emergenze architettoniche: ma proprio per questo sono assimilabili a tavole morfologiche, dove la forma urbana e' isolata come unico tema documentato, riduzione utile e necessaria per risalire all'organizzazione implicita nella struttura. L'occasione di questa raccolta fa riflettere, infine, sulla possibilita' di affrontare una rilettura della realta' territoriale ancorata ai suoi centri storici, in un momento in cui la loro attualita' e' stata rilanciata nello scorso decennio dall'insediamento dei poli universitari: si pone allora il problema della conservazione delle forme urbane e dei manufatti storici (per sottrarli al degrado e alla speculazione, ma anche all'impoverimento di un incontrollato processo di rinnovo edilizio) e del ruolo che le parti storiche possono ancora svolgere in ogni ipotesi di riassetto insediativo del territorio.
2016
9788894162301
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