I “cocci” - come vengono definiti da un giornalista napoletano nel 1920- sono le preziose porcellane e le maioliche che Carlo Giovene di Girasole allestirà nel Museo Duca di Martina portandole nella Villa Floridiana con la Rolls Royce della Contessa de’Marsi usufruttuaria della raccolta. E’ da quest’ articolo e dalla straordinaria difesa dei “cocci” portata avanti da Carlo Giovene che è nato il presente volume. Un primo tentativo di ricostruire e restituire la figura di un architetto, collezionista e museologo rimossa dalla storia delle istituzioni culturali napoletane, ignorata o solo citata dai tanti scritti sull’architettura napoletana del Risanamento e dalle purtroppo ancor scarne riflessioni sulla storia del collezionismo meridionale. Carlo Giovene emerge -solo a tratti- da articoli di giornale, dalle prefazioni dei primissimi cataloghi dei suoi musei, dai documenti conservati presso l’archivio di famiglia e da studi più recenti sulla Prima Biennale Napoletana condotti però, prevalentemente, guardando al solo punto di vista degli artisti “esclusi”. E’ un materiale disomogeneo, per lo più fortemente circoscritto dal punto di vista cronologico, che lascia molte zone d’ombra e non facilita la piena comprensione di un uomo che occorre tuttavia ri-conoscere. Comprendere Carlo Giovene significa aggiungere una nuova tessera al mosaico delle vicende collezionistiche italiane del primo novecento; precisare, anche al fine di concorrere alla comprensione delle ragioni culturali della riscoperta delle arti “minori” in Italia, i rapporti esistenti tra Napoli e il fiorente mercato antiquario italiano ed europeo e cogliere le ragioni della dispersione di un’importante collezione partenopea. Ma ricomporre il complesso puzzle della sua vita e delle sue iniziative può soprattutto servire ad offrire una nuova chiave di lettura alla storia dei due splendidi musei campani da lui creati, il Museo Duca di Martina e il Museo Correale di Sorrento, ed aggiungere un importante tassello all’ormai più che necessaria riscoperta della museologia italiana degli anni Venti del Novecento.

I "cocci" in Rolls Royce. Carlo Giovene di Girasole e i musei d'ambientazione nella Napoli degli anni Venti

BARRELLA, Nadia
2015

Abstract

I “cocci” - come vengono definiti da un giornalista napoletano nel 1920- sono le preziose porcellane e le maioliche che Carlo Giovene di Girasole allestirà nel Museo Duca di Martina portandole nella Villa Floridiana con la Rolls Royce della Contessa de’Marsi usufruttuaria della raccolta. E’ da quest’ articolo e dalla straordinaria difesa dei “cocci” portata avanti da Carlo Giovene che è nato il presente volume. Un primo tentativo di ricostruire e restituire la figura di un architetto, collezionista e museologo rimossa dalla storia delle istituzioni culturali napoletane, ignorata o solo citata dai tanti scritti sull’architettura napoletana del Risanamento e dalle purtroppo ancor scarne riflessioni sulla storia del collezionismo meridionale. Carlo Giovene emerge -solo a tratti- da articoli di giornale, dalle prefazioni dei primissimi cataloghi dei suoi musei, dai documenti conservati presso l’archivio di famiglia e da studi più recenti sulla Prima Biennale Napoletana condotti però, prevalentemente, guardando al solo punto di vista degli artisti “esclusi”. E’ un materiale disomogeneo, per lo più fortemente circoscritto dal punto di vista cronologico, che lascia molte zone d’ombra e non facilita la piena comprensione di un uomo che occorre tuttavia ri-conoscere. Comprendere Carlo Giovene significa aggiungere una nuova tessera al mosaico delle vicende collezionistiche italiane del primo novecento; precisare, anche al fine di concorrere alla comprensione delle ragioni culturali della riscoperta delle arti “minori” in Italia, i rapporti esistenti tra Napoli e il fiorente mercato antiquario italiano ed europeo e cogliere le ragioni della dispersione di un’importante collezione partenopea. Ma ricomporre il complesso puzzle della sua vita e delle sue iniziative può soprattutto servire ad offrire una nuova chiave di lettura alla storia dei due splendidi musei campani da lui creati, il Museo Duca di Martina e il Museo Correale di Sorrento, ed aggiungere un importante tassello all’ormai più che necessaria riscoperta della museologia italiana degli anni Venti del Novecento.
2015
978-88-6026-114-4
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