Il tema scelto per la collaborazione tra due istituzioni europee, solo apparentemente lontane geograficamente e culturalmente, è stato la soglia, o meglio il limen, il poroso confine tra interno ed esterno di un edificio, invitando a ripensare gli infissi a partire dal concetto di “finestra arredata” formulato da Gio Ponti. Un tema divenuto centrale nel progetto contemporaneo, grazie anche alle possibilita offerte dall’uso di attrezzature mobili in grado di ridefinire le gerarchie degli spazi interni. L’insieme dinamico delle esigenze degli utenti di tutti i tipi ambienti suggerisce, infatti, nuove considerazioni su come l’elemento costruttivo possa essere ripensato aggiungendo nuove performance a quelle tradizionali. Finestre, porte, balconi, logge possono diventare cornici per guardare il paesaggio, specchi per catturare la luce, dispositivi per produrre energia, elementi per ombreggiare o per isolare dal rumore o depurare l’aria. Inoltre, possono arrivare a trasformarsi in nuovi volumi: e questo il caso delle “serre abitate” proposte da Umberto Riva, ma anche di alcune riflessioni di Ettore Sottsass sulla possibile evoluzione dell’infisso fino a raggiungere le tre dimensioni. Tali soglie possono integrare le prestazioni per lo spazio interno (monitor, scaffali, librerie) o registrare le condizioni climatiche esterne, confrontandole con quelle interne. Luoghi di piacevole permanenza, potrebbero anche liberare gli ambienti da altri elementi, mostrando nuovi assetti distributivi. La prima parte del Workshop e stata sviluppata in Belgio, la seconda in Italia a Napoli; qui l’attenzione si e concentrata su alcuni edifici del quartiere operaio di via Cocchia a Bagnoli, databile agli inizi del Novecento e adiacente la vasta area all’epoca occupata dall’industria siderurgica ILVA. A differenza delle altre vicine, le palazzine selezionate erano state spogliate delle caratteristiche decorazioni, consentendo cosi al gruppo di studiare nuove soglie, raccogliendo le differenti sollecitazioni dei quattro fronti che affacciano rispettivamente sulla strada, non particolarmente trafficata, sul panorama del magnifico golfo di Pozzuoli, sui giardinetti di quartiere e sul condominio vicino. L’interesse dell’iniziativa e gli incoraggianti risultati stimolano noi tutti curiosi ricercatori a proseguire in tale direzione confortati dall’entusiasmo e l’impegno dei partecipanti.

Threshold/Seuil/Soglia

COZZOLINO, Salvatore;VALENTE, Renata
2013

Abstract

Il tema scelto per la collaborazione tra due istituzioni europee, solo apparentemente lontane geograficamente e culturalmente, è stato la soglia, o meglio il limen, il poroso confine tra interno ed esterno di un edificio, invitando a ripensare gli infissi a partire dal concetto di “finestra arredata” formulato da Gio Ponti. Un tema divenuto centrale nel progetto contemporaneo, grazie anche alle possibilita offerte dall’uso di attrezzature mobili in grado di ridefinire le gerarchie degli spazi interni. L’insieme dinamico delle esigenze degli utenti di tutti i tipi ambienti suggerisce, infatti, nuove considerazioni su come l’elemento costruttivo possa essere ripensato aggiungendo nuove performance a quelle tradizionali. Finestre, porte, balconi, logge possono diventare cornici per guardare il paesaggio, specchi per catturare la luce, dispositivi per produrre energia, elementi per ombreggiare o per isolare dal rumore o depurare l’aria. Inoltre, possono arrivare a trasformarsi in nuovi volumi: e questo il caso delle “serre abitate” proposte da Umberto Riva, ma anche di alcune riflessioni di Ettore Sottsass sulla possibile evoluzione dell’infisso fino a raggiungere le tre dimensioni. Tali soglie possono integrare le prestazioni per lo spazio interno (monitor, scaffali, librerie) o registrare le condizioni climatiche esterne, confrontandole con quelle interne. Luoghi di piacevole permanenza, potrebbero anche liberare gli ambienti da altri elementi, mostrando nuovi assetti distributivi. La prima parte del Workshop e stata sviluppata in Belgio, la seconda in Italia a Napoli; qui l’attenzione si e concentrata su alcuni edifici del quartiere operaio di via Cocchia a Bagnoli, databile agli inizi del Novecento e adiacente la vasta area all’epoca occupata dall’industria siderurgica ILVA. A differenza delle altre vicine, le palazzine selezionate erano state spogliate delle caratteristiche decorazioni, consentendo cosi al gruppo di studiare nuove soglie, raccogliendo le differenti sollecitazioni dei quattro fronti che affacciano rispettivamente sulla strada, non particolarmente trafficata, sul panorama del magnifico golfo di Pozzuoli, sui giardinetti di quartiere e sul condominio vicino. L’interesse dell’iniziativa e gli incoraggianti risultati stimolano noi tutti curiosi ricercatori a proseguire in tale direzione confortati dall’entusiasmo e l’impegno dei partecipanti.
2013
978-88-605-5719-3
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