"La dipendenza dal gioco d’azzardo è stata di frequente ricondotta a deficit nel decision-making. Tradizionalmente gli studi con lo Iowa Gambling Task (IGT) hanno segnalato, sebbene non in maniera univoca, una associazione tra gambling patologico e propensione ad effettuare scelte svantaggiose, associando, per converso, la “normalità” alla capacità di privilegiare scelte vantaggiose.. Scopo del lavoro è verificare se individui sani con un diverso grado di coinvolgimento nel gambling differiscono nei comportamenti di presa di decisione, nei livelli di impulsività e nella presenza di distorsioni cognitive associate al gioco d’azzardo.. Hanno partecipato all’esperimento 56 adulti tra i 18 e i 66 anni (M = 42.5), reclutati sulla base dei punteggi riportati al South Oaks Gambling Screen (SOGS). Il campione è stato suddiviso in due gruppi di pari ampiezza (giocatori non problematici e giocatori probabilmente patologici), pareggiati per genere, età e scolarità. Ai partecipanti sono stati somministrati l’IGT per valutare la presa di decisione in condizioni di ambiguità, la Barratt Impulsiveness Scale (BIS-11), quale misura di impulsività di tratto, e la Gambling Related Cognition Scale per stimare le distorsioni cognitive associate al gioco d’azzardo. Per accertare eventuali differenze legate al grado di coinvolgimento nel gambling i dati sono stati sottoposti a tre analisi della varianza a disegno misto. I risultati hanno indicato effetti legati alla tipologia SOGS sulle tre sottoscale della BIS-11 e sulle cinque dimensioni della GRCS. Nessun effetto tra i gruppi è stato osservato per quanto attiene ai punteggi IGT. . Gli esiti dello studio indicano che nei soggetti sani un grado elevato di coinvolgimento nel gambling non si associa a deficit nel decision-making. Quest’ultimo dato è linea con gli studi più recenti che pongono in discussione le interpretazioni prevalenti delle performance all’IGT."
Gioco d'azzardo e decision-making
NIGRO, Giovanna;MATARAZZO, Olimpia;COSENZA, Marina
2013
Abstract
"La dipendenza dal gioco d’azzardo è stata di frequente ricondotta a deficit nel decision-making. Tradizionalmente gli studi con lo Iowa Gambling Task (IGT) hanno segnalato, sebbene non in maniera univoca, una associazione tra gambling patologico e propensione ad effettuare scelte svantaggiose, associando, per converso, la “normalità” alla capacità di privilegiare scelte vantaggiose.. Scopo del lavoro è verificare se individui sani con un diverso grado di coinvolgimento nel gambling differiscono nei comportamenti di presa di decisione, nei livelli di impulsività e nella presenza di distorsioni cognitive associate al gioco d’azzardo.. Hanno partecipato all’esperimento 56 adulti tra i 18 e i 66 anni (M = 42.5), reclutati sulla base dei punteggi riportati al South Oaks Gambling Screen (SOGS). Il campione è stato suddiviso in due gruppi di pari ampiezza (giocatori non problematici e giocatori probabilmente patologici), pareggiati per genere, età e scolarità. Ai partecipanti sono stati somministrati l’IGT per valutare la presa di decisione in condizioni di ambiguità, la Barratt Impulsiveness Scale (BIS-11), quale misura di impulsività di tratto, e la Gambling Related Cognition Scale per stimare le distorsioni cognitive associate al gioco d’azzardo. Per accertare eventuali differenze legate al grado di coinvolgimento nel gambling i dati sono stati sottoposti a tre analisi della varianza a disegno misto. I risultati hanno indicato effetti legati alla tipologia SOGS sulle tre sottoscale della BIS-11 e sulle cinque dimensioni della GRCS. Nessun effetto tra i gruppi è stato osservato per quanto attiene ai punteggi IGT. . Gli esiti dello studio indicano che nei soggetti sani un grado elevato di coinvolgimento nel gambling non si associa a deficit nel decision-making. Quest’ultimo dato è linea con gli studi più recenti che pongono in discussione le interpretazioni prevalenti delle performance all’IGT."I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.