La rete dei nuovi media è la nuova ‘contrada’ - nel senso profondo che Heidegger attribuiva al termine – del pensiero contemporaneo. E’ il luogo in cui il pensiero dimora, ma è anche il luogo in cui un nuovo modo di ‘abitare lo spazio’ si manifesta e prende forma. ‘Città rete_Reti di città’, possono essere intese, dunque come nuovi luoghi e nuovi modi dell’abitare. Città come nodi della rete, luoghi in cui di volta in volta si aprono nuove contrade; e ciascuna contrada – ancora con Heidegger - “raccoglie le cose nel loro reciproco con-appartenere ad essa. E nel luogo, il raccogliere ha il ruolo del custodire che rende libere le cose nella loro contrada”. Suggestiva descrizione, in cui i tre atteggiamenti che qualificano l’abitare la ‘contrada’ finiscono con l’assumere ruolo prioritario: raccogliere, custodire, rendere libere. Tre azioni in cui è difficile non intravedere, altrettante indicazioni preziose per il dibattito sul concetto di identità che caratterizza con insistenza il pensiero contemporaneo. Raccogliere e custodire le proprie identità, per sottrarsi al rischio dell’oblio del mondo globalizzato e alla omologazione delle forme culturali; renderle libere, però, quelle identità, di viaggiare in altri luoghi, di incontrare altre identità, proprio attraverso la rete e dando a essa quel senso reale di ‘passaggio e sostegno’ per le idee del mondo. Raccogliere, custodire e rendere libere, come azioni indispensabili perché ciascuna contrada, fondandosi sul suo ‘radicato storico’, divenga realmente ‘intersezione e snodo di permutazione’.

Città rete_rete di città. Nuove contrade del pensiero

CIRAFICI, Alessandra
2006

Abstract

La rete dei nuovi media è la nuova ‘contrada’ - nel senso profondo che Heidegger attribuiva al termine – del pensiero contemporaneo. E’ il luogo in cui il pensiero dimora, ma è anche il luogo in cui un nuovo modo di ‘abitare lo spazio’ si manifesta e prende forma. ‘Città rete_Reti di città’, possono essere intese, dunque come nuovi luoghi e nuovi modi dell’abitare. Città come nodi della rete, luoghi in cui di volta in volta si aprono nuove contrade; e ciascuna contrada – ancora con Heidegger - “raccoglie le cose nel loro reciproco con-appartenere ad essa. E nel luogo, il raccogliere ha il ruolo del custodire che rende libere le cose nella loro contrada”. Suggestiva descrizione, in cui i tre atteggiamenti che qualificano l’abitare la ‘contrada’ finiscono con l’assumere ruolo prioritario: raccogliere, custodire, rendere libere. Tre azioni in cui è difficile non intravedere, altrettante indicazioni preziose per il dibattito sul concetto di identità che caratterizza con insistenza il pensiero contemporaneo. Raccogliere e custodire le proprie identità, per sottrarsi al rischio dell’oblio del mondo globalizzato e alla omologazione delle forme culturali; renderle libere, però, quelle identità, di viaggiare in altri luoghi, di incontrare altre identità, proprio attraverso la rete e dando a essa quel senso reale di ‘passaggio e sostegno’ per le idee del mondo. Raccogliere, custodire e rendere libere, come azioni indispensabili perché ciascuna contrada, fondandosi sul suo ‘radicato storico’, divenga realmente ‘intersezione e snodo di permutazione’.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/212888
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