Il problema della protezione sismica dei piccoli oggetti, nell’ultimo decennio, è stato esaminato con riguardo, prevalentemente, alla salvaguardia sismica degli oggetti d’arte custoditi nei musei. Non va trascurato che il problema degli oggetti assimilabili a blocchi rigidi non ancorati e semplicemente appoggiati su una base in movimento è di importanza fondamentale per la tutela delle piccole attrezzature ospedaliere e nei trasporti terrestri e marittimi. I primi studi generali risalgono alla metà degli anni ottanta, poi sono stati ripresi organicamente da vari gruppi di ricerca, anche in Italia. In questi lavori la modellazione teorica del problema, che affonda le sue radici in una classica trattazione di dinamica dei grandi blocchi, viene affrontata diffusamente. Per i parametri determinanti la caratterizzazione del problema (fra i quali la tipologia dell’oggetto, la qualità del supporto, l’interazione con i dispositivi di appoggio) vengono assunte quantità “ragionevoli” ma non riconducibili ad un dato sperimentale. Poche sono, infatti, le campagne sperimentali al riguardo. In questo si presentano i risultati di una sperimentazione di laboratorio atta alla determinazione del coefficiente di attrito tra l’oggetto d’arte ed il supporto ( a questo proposito viene descritta una attrezzatura realizzata appositamente) nonché una prima serie di risultati di prove di laboratorio realizzate su oggetti di sagoma semplice, disposti su una tavola vibrante con diverse tipologie di supporto.
Protezione sismica dei piccoli oggetti
GAZZILLO, Grazia;FRUNZIO, Giorgio;MONACO, Michelina
2007
Abstract
Il problema della protezione sismica dei piccoli oggetti, nell’ultimo decennio, è stato esaminato con riguardo, prevalentemente, alla salvaguardia sismica degli oggetti d’arte custoditi nei musei. Non va trascurato che il problema degli oggetti assimilabili a blocchi rigidi non ancorati e semplicemente appoggiati su una base in movimento è di importanza fondamentale per la tutela delle piccole attrezzature ospedaliere e nei trasporti terrestri e marittimi. I primi studi generali risalgono alla metà degli anni ottanta, poi sono stati ripresi organicamente da vari gruppi di ricerca, anche in Italia. In questi lavori la modellazione teorica del problema, che affonda le sue radici in una classica trattazione di dinamica dei grandi blocchi, viene affrontata diffusamente. Per i parametri determinanti la caratterizzazione del problema (fra i quali la tipologia dell’oggetto, la qualità del supporto, l’interazione con i dispositivi di appoggio) vengono assunte quantità “ragionevoli” ma non riconducibili ad un dato sperimentale. Poche sono, infatti, le campagne sperimentali al riguardo. In questo si presentano i risultati di una sperimentazione di laboratorio atta alla determinazione del coefficiente di attrito tra l’oggetto d’arte ed il supporto ( a questo proposito viene descritta una attrezzatura realizzata appositamente) nonché una prima serie di risultati di prove di laboratorio realizzate su oggetti di sagoma semplice, disposti su una tavola vibrante con diverse tipologie di supporto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.