Il secondo seminario Idee per la Rappresentazione propone di riflettere sulla dimensione ‘felicemente retorica’ con cui il tema dell’ibrido si declina nell’atto inventivo della genesi formale. In questo senso è di un certo interessante soffermarsi sull’adozione di quel criterio delle ‘trasformazioni cartesiane’ con cui D’Arcy Thompson nel capitolo più noto della sua opera, The comparison of releted form, indaga attraverso il criterio grafico – geometrico, le relazioni tra forme affini e i processi di ibridazione delle forme operati dalla natura. E questo non tanto per gli esiti specifici di quel ragionamento, quanto per il fatto che esso è da considerarsi come presupposto irrinunciabile di un intero ambito del pensiero figurativo e grafico che a partire dalle esercitazioni del Grundkurs del Bauhaus passando poi per l’ampio esperienza del Basic design, giunge oggi a noi, includendo la dimensione cinetica, interattiva, multimodale che prelude a quell’universo di ‘forme digitali’ in cui i principi di crescita, evoluzione, riproduzione, trasformazione, permutazione, assemblaggio, si coniugano con lo sviluppo delle tecnologie informatiche, inaugurando nuovi linguaggi e nuovi paradigmi concettuale. E’ un ambito del pensiero figurativo che ha sempre concepito l’investigazione grafica come categoria operativa, e il ‘disegno’, nel senso attivo di ‘progetto’, come processo inventivo e morfogenetico nella cui flagranza i processi di ibridazione geometrica si sono spesso manifestati.

Retoriche dell'eccezione

CIRAFICI, Alessandra
2008

Abstract

Il secondo seminario Idee per la Rappresentazione propone di riflettere sulla dimensione ‘felicemente retorica’ con cui il tema dell’ibrido si declina nell’atto inventivo della genesi formale. In questo senso è di un certo interessante soffermarsi sull’adozione di quel criterio delle ‘trasformazioni cartesiane’ con cui D’Arcy Thompson nel capitolo più noto della sua opera, The comparison of releted form, indaga attraverso il criterio grafico – geometrico, le relazioni tra forme affini e i processi di ibridazione delle forme operati dalla natura. E questo non tanto per gli esiti specifici di quel ragionamento, quanto per il fatto che esso è da considerarsi come presupposto irrinunciabile di un intero ambito del pensiero figurativo e grafico che a partire dalle esercitazioni del Grundkurs del Bauhaus passando poi per l’ampio esperienza del Basic design, giunge oggi a noi, includendo la dimensione cinetica, interattiva, multimodale che prelude a quell’universo di ‘forme digitali’ in cui i principi di crescita, evoluzione, riproduzione, trasformazione, permutazione, assemblaggio, si coniugano con lo sviluppo delle tecnologie informatiche, inaugurando nuovi linguaggi e nuovi paradigmi concettuale. E’ un ambito del pensiero figurativo che ha sempre concepito l’investigazione grafica come categoria operativa, e il ‘disegno’, nel senso attivo di ‘progetto’, come processo inventivo e morfogenetico nella cui flagranza i processi di ibridazione geometrica si sono spesso manifestati.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/210825
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