Torri e fortini di Capri. Da segni della difesa del territorio a baluardi della tutela del paesaggio

L’approvazione della Convenzione europea del paesaggio e la sua recente entrata in vigore negli Stati membri del Consiglio d’Europa impone una sostanziale ridefinizione dei parametri intorno ai quali si sono, per anni, fondate le scelte politiche in materia di gestione del territorio. L’aver scelto il paesaggio caprese come oggetto di riflessione non è in questo senso casuale. L’ambiente naturale di Capri ha interpretato un ruolo non secondario nell’evoluzione del concetto di ‘paesaggio’ con tutto ciò che di positivo ha significato l’interesse che, a partire dagli anni Venti, si è concentrato su questo tema e tutto ciò che di ambiguo e riduttivo la diffusione della ‘cultura della tutela’ ha prodotto in seguito. Per altro verso, porre l’attenzione sul tema specifico dell’architettura fortificata a Capri vuole anche avere il significato di sottolineare oggi l’identità e la vocazione del ‘paesaggio’ dell’isola, nel senso più ampio del termine, rispetto al quale va riproposta una azione di riconoscimento e di sensibilizzazione collettiva perché essa possa rappresentare ancora quell’ elemento essenziale di una più generale realtà ambientale e culturale che solo in apparenza sembra invulnerabile rispetto ai rischi della globalizzazione, ma che invece in anni recenti non sembra aver custodito con sufficiente energia le proprie specificità, all’interno di un mercato globale che rischia di far perdere anche a Capri, la propria identità.