La pratica pastorale della transumanza, che nel Mezzogiorno d’Italia ha origini protostoriche, ha profondamente plasmato il paesaggio sociale e culturale di molte regioni meridionali, influenzandone in maniera spesso determinante l’assetto economico, la rete viaria, il sistema insediativo. Questo antico retaggio ha impresso tracce non sempre indelebili ma certamente assai incisive nelle valenze territoriali e nella sfera culturale delle aree interessate, tanto da costituire un grande patrimonio fatto di segni ancora oggi facilmente percepibili, leggibili, interpretabili: persistenze - ancorché assai parziali - dell’antica rete tratturale, emergenze architettoniche di grande pregio artistico e di elevato valore documentale, costumi e consuetudini, abitudini alimentari e gastronomia, tradizioni letterarie, artigianali, musicali, religiose, e naturalmente toponomastica. Lo scopo di questo lavoro è quello di esaminare, attraverso la “lettura” dei toponimi, la continuità temporale di questa antica pratica in un contesto territoriale, quello dell’Abruzzo aquilano, fortemente interessato dal retaggio della cultura transumante, nelle sue componenti materiali (ancora ben visibili) ed immateriali (percepite ancora, in talune circostanze, come fattori identitari). Verrà a tal uopo analizzata la distribuzione geografica dei principali toponimi legati al mondo pastorale e della transumanza (ad esempio: braccio, difesa, iazzo, pagliara, stazzo, tratturo), in modo da verificare l’esistenza - o meno - di una convergenza spaziale con i luoghi in cui tale mondo manifesta ancora oggi una sua vitalità economica e culturale.
I toponimi della transumanza nell’Abruzzo aquilano, tra retaggio storico e persistenze socio-culturali
PELLICANO, Astrid;
2009
Abstract
La pratica pastorale della transumanza, che nel Mezzogiorno d’Italia ha origini protostoriche, ha profondamente plasmato il paesaggio sociale e culturale di molte regioni meridionali, influenzandone in maniera spesso determinante l’assetto economico, la rete viaria, il sistema insediativo. Questo antico retaggio ha impresso tracce non sempre indelebili ma certamente assai incisive nelle valenze territoriali e nella sfera culturale delle aree interessate, tanto da costituire un grande patrimonio fatto di segni ancora oggi facilmente percepibili, leggibili, interpretabili: persistenze - ancorché assai parziali - dell’antica rete tratturale, emergenze architettoniche di grande pregio artistico e di elevato valore documentale, costumi e consuetudini, abitudini alimentari e gastronomia, tradizioni letterarie, artigianali, musicali, religiose, e naturalmente toponomastica. Lo scopo di questo lavoro è quello di esaminare, attraverso la “lettura” dei toponimi, la continuità temporale di questa antica pratica in un contesto territoriale, quello dell’Abruzzo aquilano, fortemente interessato dal retaggio della cultura transumante, nelle sue componenti materiali (ancora ben visibili) ed immateriali (percepite ancora, in talune circostanze, come fattori identitari). Verrà a tal uopo analizzata la distribuzione geografica dei principali toponimi legati al mondo pastorale e della transumanza (ad esempio: braccio, difesa, iazzo, pagliara, stazzo, tratturo), in modo da verificare l’esistenza - o meno - di una convergenza spaziale con i luoghi in cui tale mondo manifesta ancora oggi una sua vitalità economica e culturale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.