L’aula basilicale costruita da Pane negli spazi della Triennale delle Terre d’Oltremare, nella sua semplicità costruttiva e nella sua chiarezza di forme, anche perché non nata esplicitamente come chiesa –sebbene in essa si celebrasse e solo nel 1952 venne consacrata- rappresentò un tentativo assolutamente felice di dare risposta alle aspettative, in materia assai rigorose, del clero del tempo circa la più complessa configurazione da dare agli ambienti per la celebrazione religiosa. Infatti, la polemica degli uomini di chiesa riguardava l’impiego di nuovi materiali e soprattutto le forme che questi riuscivano a conferire agli spazi sacri: essa è documentata da un notevole numero di pubblicazioni di cui, forse la più nota è Arte sacra e Novecentismo di Celso Costantini del 1935. Nello schema longitudinale di un invaso absidato, propone la sequenza di un portico a tre fornici come un arco di trionfo moderno, memoria antica di un quadriportico cristiano collegato ad un “battistero” a pianta circolare e cupolato con monofore ricavate nella curvatura della scodella, la navata a copertura piatta suggerisce l’opzione fondamentale per l’impianto basilicale latino suggerendo impliciti legami con la produzione sacra del tempo non rinuncianto ad una lettura ed interpretazione originale del tema.
Titolo: | L’aula basilicale di Roberto Pane alla Mostra d’Oltremare |
Autori: | |
Data di pubblicazione: | 2010 |
Abstract: | L’aula basilicale costruita da Pane negli spazi della Triennale delle Terre d’Oltremare, nella sua semplicità costruttiva e nella sua chiarezza di forme, anche perché non nata esplicitamente come chiesa –sebbene in essa si celebrasse e solo nel 1952 venne consacrata- rappresentò un tentativo assolutamente felice di dare risposta alle aspettative, in materia assai rigorose, del clero del tempo circa la più complessa configurazione da dare agli ambienti per la celebrazione religiosa. Infatti, la polemica degli uomini di chiesa riguardava l’impiego di nuovi materiali e soprattutto le forme che questi riuscivano a conferire agli spazi sacri: essa è documentata da un notevole numero di pubblicazioni di cui, forse la più nota è Arte sacra e Novecentismo di Celso Costantini del 1935. Nello schema longitudinale di un invaso absidato, propone la sequenza di un portico a tre fornici come un arco di trionfo moderno, memoria antica di un quadriportico cristiano collegato ad un “battistero” a pianta circolare e cupolato con monofore ricavate nella curvatura della scodella, la navata a copertura piatta suggerisce l’opzione fondamentale per l’impianto basilicale latino suggerendo impliciti legami con la produzione sacra del tempo non rinuncianto ad una lettura ed interpretazione originale del tema. The Church built by Bread in the spaces of the Triennale Lands Overseas, in its simplicity and in its clarity of form, because not explicitly created as a church-although it should be celebrated and was consecrated only in 1952-was an attempt absolutely happy to respond to the expectations, on very stringent criteria, the clergy of the time about the most complex configuration to give rooms for religious celebration. In fact, the controversy of churchmen concerned the use of new materials and above all the forms that they could give the sacred spaces: it is documented by a large number of publications of which perhaps the best known is sacred art and modernism of Celso Costantini 1935. In the diagram of a longitudinal invaded apse, proposes the sequence of a portico with three arches as a triumphal arch modern, ancient memory of a four Christian connected to a "baptistery" circular and domed with single cut into the curvature of the bowl, the nave flat roof suggests the fundamental option for the basilica Latin suggesting implicit links with the production of sacred time not rinuncianto a reading and interpretation of the original theme |
Handle: | http://hdl.handle.net/11591/205963 |
ISBN: | 978-88-317-0633 |
Appare nelle tipologie: | 4.1 Contributo in Atti di convegno |