Dall’esame degli orientamenti giurisprudenziali della Corte Costituzionale e della Corte di Cassazione emerge come il danno giuridico all’ambiente meriti di essere considerato in una triplice dimensione : individuale, come lesione del diritto fondamentale all’ambiente di ogni uomo, che conferisca ad ogni persona un’autonoma legittimazione; sociale, quale lesione di un diritto “sociale” all’ambiente, ovvero diritto fondamentale dell’ambiente nelle formazioni sociali in cui si sviluppa la personalità umana (ex art.. 2 Cost.); ed una dimensione pubblica, quale lesione del diritto-dovere pubblico delle istituzioni centrali e periferiche con specifiche competenze ambientali . Il quesito che ci si pone, nel saggio, è se, nel nostro sistema, sussistano efficienti strumenti di tutela dell’ambiente ed, in particolare, se il singolo ovvero le associazioni ambientaliste che si facciano portatrici di interessi collettivi , dispongano di adeguati strumenti ai fini della realizzazione di un’efficace tutela ambientale, in una dimensione di carattere individuale e collettiva. Evidenziata,inoltre, in chiave critica la connotazione prevalentemente pubblicistica della disciplina del danno ambientale ed analizzati i fondamenti civilistici della tutela del danno ambientale individuale, si giunge alla conclusione che sia necessario superare le “strette maglie” del Codice dell’ambiente e si prospettano efficaci strumenti di tutela.

Triplice dimensione del danno ambientale e strumenti giuridici di tutela

D'ALFONSO, Giovanna
2008

Abstract

Dall’esame degli orientamenti giurisprudenziali della Corte Costituzionale e della Corte di Cassazione emerge come il danno giuridico all’ambiente meriti di essere considerato in una triplice dimensione : individuale, come lesione del diritto fondamentale all’ambiente di ogni uomo, che conferisca ad ogni persona un’autonoma legittimazione; sociale, quale lesione di un diritto “sociale” all’ambiente, ovvero diritto fondamentale dell’ambiente nelle formazioni sociali in cui si sviluppa la personalità umana (ex art.. 2 Cost.); ed una dimensione pubblica, quale lesione del diritto-dovere pubblico delle istituzioni centrali e periferiche con specifiche competenze ambientali . Il quesito che ci si pone, nel saggio, è se, nel nostro sistema, sussistano efficienti strumenti di tutela dell’ambiente ed, in particolare, se il singolo ovvero le associazioni ambientaliste che si facciano portatrici di interessi collettivi , dispongano di adeguati strumenti ai fini della realizzazione di un’efficace tutela ambientale, in una dimensione di carattere individuale e collettiva. Evidenziata,inoltre, in chiave critica la connotazione prevalentemente pubblicistica della disciplina del danno ambientale ed analizzati i fondamenti civilistici della tutela del danno ambientale individuale, si giunge alla conclusione che sia necessario superare le “strette maglie” del Codice dell’ambiente e si prospettano efficaci strumenti di tutela.
2008
978-88-495-1609-8
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